L’istanza d’interpello è un utile strumento che il contribuente può usare per ottenere chiarimenti in relazione a un caso concreto e personale, onde conoscere l’interpretazione e l’applicazione di norme di legge di varia natura relative a tributi erariali, prima di attuare un comportamento fiscalmente rilevante.
Dopo un nostro precedente contributo, ritorniamo a parlare di marittimi, portando all’attenzione un nuovo caso pratico abbastanza anomalo, atteso che concerne un cittadino spagnolo che intende trasferire la sua residenza fiscale in Italia. Con l’occasione, inoltre, facciamo il punto su una normativa abbastanza complessa con cui abbiamo sempre più spesso a che fare nel nostro quotidiano.
Uno dei casi più frequenti nella pratica che originano spesso dubbi operativi, è quello legato alle “ritenute italiane” eventualmente dovute su compensi erogati a soggetti non residenti. L’occasione per riepilogare la normativa ci viene data da una recente risposta a interpello pubblicata dall’Agenzia delle entrate.
Il Portogallo è una delle mete preferite dai pensionati italiani. Motivo: l’INPS corrisponde le pensioni al lordo delle imposte obbligatoriamente previste in Italia.
Prima il lock-down. Poi un mese di agosto ostaggio di decreti e circolari. Cambiano gli ingredienti; non il sapore della minestra. I commercialisti restano prigionieri di un governo tiranno che continua a fare i conti senza l’oste.
Come ogni anno, in questo periodo si susseguono quesiti e dubbi interpretativi in merito agli eventuali obblighi dichiarativi (nonché di versamento delle imposte) in Italia, a fronte di redditi di lavoro dipendente svolto all’estero.