Paolo Soro

Bollette: The never-ending story

C’erano una volta i decreti-sostegni...

C’erano una volta i decreti-sostegni, poi trasformati in decreti-aiuti, poi convertiti nelle leggi c.d. “strutturali”, che di strutturale, a conti fatti, avevano ben poco. Il 31 marzo 2022, dopo 26 mesi, è ufficialmente cessato lo stato di emergenza COVID, che ha portato all’adozione di oltre 1.000 provvedimenti di varia natura. Da tale data siamo passati – praticamente, senza soluzione di continuità – allo stato di emergenza Ucraina (non formalizzato in maniera ufficiale). Cionondimeno, è indubbio come questo secondo stato di emergenza abbia acuito i problemi di carattere energetico che attanagliano il nostro Paese e, a cascata, affliggono cittadini e imprese.

Il governo è intervenuto, varando proprio in questi giorni l’ennesimo provvedimento concernente delle agevolazioni in materia, non solo per le famiglie, ma anche per le imprese non energivore e non gasivore (sembra un episodio di Jurassic Word). La saga delle bollette si arricchisce così dell’ennesimo capitolo: una storia cui non si riesce a scrivere la parola “fine”.

Lungi da noi sputare sul piatto dove si mangia, d’altronde – come si dice – a caval donato non si guarda in bocca. La domanda che però sembra lecito porsi, a questo punto, è la seguente:

-          È possibile auspicare l’arrivo di un provvedimento che sia realmente strutturale, di facile applicazione e, soprattutto, efficace?

L’ultimo decreto, rubricato “Misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale…”, a detta dei suoi fautori, dovrebbe finalmente rispondere positivamente all’anzidetto quesito.

Sarà vero? Siamo andati a guardarci il trailer, comparando le novità proposte in questa nuova serie TV, con il cinema visto nel corso della passata stagione.

Ebbene, niente di particolarmente eclatante o innovativo: andavano in scadenza la riduzione dell’IVA sul gas, l’azzeramento degli oneri di sistema, il bonus sociale, le agevolazioni alle imprese agricole... il governo ha sostanzialmente confermato e/o prorogato tali misure, a volte modificando tempi, parametri, durata e procedure di intervento. Insomma, un deja vu.

C’è, è vero, una novità: un incentivo al risparmio energetico per tutti i cittadini, senza limiti di reddito, che avranno un contributo a compensazione delle spese di riscaldamento a partire dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre 2023. Le modalità per l’assegnazione, peraltro, non si conoscono: saranno individuate con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il MEF. ARERA determinerà, invece, come applicarle, nonché il quantum del contributo, che verrà erogato in quota fissa e diversificato in base alle zone climatiche.

Quindi, meglio aspettare prima di gioire, anche perché non vorremmo che questo munifico regalo, in realtà, si dimostrasse essere della stessa tipologia del precedente credito d’imposta per le imprese (a proposito, anche questo ci viene riproposto, come una minestra andata a male che però deve essere consumata per forza).

Al riguardo, tornerà utile un rapidissimo riepilogo delle precedenti puntate.

Nel 2022, il credito era commisurato alla differenza consumata nel primo trimestre dell'anno, qualora il prezzo calcolato come media riferita all'ultimo trimestre 2021 avesse subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell'anno 2019. Oggi, siamo passati alle imprese che hanno subito un incremento del prezzo delle bollette di luce e gas superiore al 30% nel primo trimestre del 2023 rispetto al primo trimestre del 2019. Ovviamente, credito da usare esclusivamente in compensazione entro il 2023, solo a patto di avere i dati tecnici necessari concernenti i consumi in parola.

Senonché, nel giro di 4 anni (dal 2019 al 2023), più del 50% delle imprese ha cambiato gestore, cercando di attenuare gli effetti del caro-bollette. Risultato: tutte queste aziende non potranno avere i conteggi di interesse e dunque non potranno in alcun caso approfittare del bellissimo cadeau governativo.

Ora, capiamo che si debbano necessariamente fissare dei paletti (in caso contrario, troppi italiani furbacchioni si comporterebbero in modo non esattamente aulico – Ved. Superbonus); per contro, sarebbe lecito sperare di avere delle norme in grado di non discriminare tra chi cambia gestore e chi invece si può permettere di mantenere lo stesso anche a costo di vedere triplicata la propria bolletta.

Non possiamo, infatti, non rilevare che il governo sa bene chi avrà diritto all’incentivo e chi no. Pertanto, il regalo sembra più che altro (indipendentemente dal governo che lo ha varato, ieri e oggi) una sonora presa per i fondelli.

E, restando in tema di toppe per il fondoschiena, il dovere del buon cronista impone di sottolineare l’ennesima rateazione, che va a sovrapporsi a quelle già in essere; talché diviene matematicamente impossibile pensare di adempiere a tutti i pagamenti, specie per queste imprese quasi in odore di default. In definitiva, ogni mese/bimestre, dovrebbero coprire: la rata della prima dilazione, quella della seconda e, evidentemente, la bolletta del periodo corrente. Peccato che la coperta sia sempre la stessa.

Ma non temete: le vie dello Stato sono infinite…

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