Paolo Soro

CTP Milano, il Transfer Pricing tiene conto delle perdite

In tema di Transfer Pricing, occorre considerare la situazione globale e, di conseguenza, anche le eventuale perdite realizzate negli anni precedenti dalle entità economiche terze, operanti nel medesimo mercato.

La Commissione Tributaria Provinciale di Milano, nella sentenza N. 1108/46/2016, afferma la nullità dei rilievi opposti dall’Agenzia delle Entrate sugli importi dei prezzi di trasferimento infragruppo, se non è stato previamente analizzato il quadro completo e realistico del mercato in cui opera il contribuente.

L'Ufficio, per individuare il valore normale a cui sarebbero dovute essere poste in essere le operazioni intercompany contestate, doveva considerare anche i soggetti terzi che negli anni analizzati hanno realizzato perdite; ciò per identificare la reale situazione economica del mercato.

I componenti di reddito derivanti da cessioni di beni a società non residenti appartenenti allo stesso gruppo societario devono essere valutati in base al valore normale dei beni ceduti.

E' necessario che i prezzi di cessione ivi praticati siano conformi a quelli che sarebbero stati applicati in operazioni tra parti indipendenti.

Per verificare la conformità dei prezzi infragruppo con quelli applicati nel libero mercato, l'OCSE ha individuato diversi metodi, tra cui il Transactional Net Margin Method (TNMM).

Tale metodo consiste nell'esaminare l'utile derivante da transazioni con parti correlate utilizzando degli indicatori di profitto e si sostanzia attraverso il confronto tra l'indicatore di profitto prescelto rappresentativo della marginalità conseguita nella transazione in verifica con quello realizzato da società indipendenti.

Nell'individuare i comparables tuttavia non devono essere necessariamente escluse le società in perdita (Linee Guida Ocse Cap. 3, par. 3.65).

Infatti:

“I fatti e le circostanze che riguardano le ragioni per le quali tali società possano essere considerate comparabili non dipendono dai dati finanziari” (Cap. 3, par. 3.64).

La presenza di perdite operative, non necessariamente è indicativa di circostanze anomale che caratterizzano il ciclo vitale della società.

Spesso gli Uffici nell'applicazione del metodo del TNMM escludono dal set di comparables le società in perdita senza alcuna analisi delle ragioni che hanno determinato tali risultati negativi.

Tale modo di procedere deve essere censurato, poiché così facendo viene completamente svilito e stravolto il significato di quanto chiaramente raccomandato dall’OCSE.

In pratica, sarebbe come considerare solo gli esercizi in utili ai fini del calcolo di un valore di avviamento, senza tenere in minima considerazione quelli in cui l’azienda ha realizzato delle perdite.

Detta procedura non consentirebbe di valutare correttamente il transfer pricing in funzione del fondamentale principio dell’arm’s length.

La pronuncia della CTP è pienamente condivisibile, in quanto assolutamente conforme alle raccomandazioni espresse dall’OCSE.

Aspettiamo ora di vedere (dopo l’obbligatorio passaggio in appello) cosa ne penserà la nostra Cassazione, la quale ha dato spesso in passato prova di avere scarso appeal verso le indicazioni fornite dall’OCSE.

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