Paolo Soro

Parte oggi l’ondata di avvisi bonari via PEC

Viaggiano tramite posta elettronica certificata le comunicazioni di irregolarità che scaturiscono dal controllo automatizzato delle dichiarazioni fiscali (articoli 36-bis del Dpr 600/1973 e 54-bis del Dpr 633/1972).

In arrivo 200 mila avvisi bonari tramite posta elettronica certificata per le società di capitali.

Le comunicazioni di irregolarità riguardano le dichiarazioni Unico-SC/2014 (redditi prodotti nell’anno d’imposta 2013).

A trasmetterle nelle prossime settimane sarà l’Agenzia delle Entrate, che ieri in una nota ha ricordato come l’utilizzo della Pec consentirà ai contribuenti «di ricevere più velocemente le comunicazioni del fisco» e all’amministrazione «di abbatterei costi di spedizione, con un notevole risparmio per il bilancio dello stato».

La nuova modalità sarà utilizzata in prima battuta, a partire da oggi e nelle prossime settimane, per circa 200mila avvisi da recapitare alle società di capitali (soggetti tenuti a comunicare alle Camere di commercio il proprio indirizzo Pec) che hanno presentato Unico Sc per l'anno 2013. Successivamente, tramite lo stesso mezzo, saranno spedite anche le comunicazioni riguardanti gli altri modelli dichiarativi trasmessi dalle stesse società.

Due le caselle di invio delle comunicazioni: dc.gt.liquidazione1.noreplay@pec.agenziaentrate.it e dc.gt.liquidazione2.noreplay@pec.agenziaentrate.it, entrambe denominate "noreply", ossia attive esclusivamente per l'inoltro e, pertanto, da non utilizzare, da parte dei contribuenti, per eventuali richieste di chiarimenti.

A tale scopo andranno, invece, utilizzati gli ordinari canali di assistenza messi in campo dall'Agenzia delle Entrate, in primis il servizio telematico "Civis".

Addio alle più tradizionali raccomandate con avviso di ricevimento, quindi, che verranno però utilizzate laddove l’invio tramite Pec non dovesse andare a buon fine.

Per esempio: perché la casella telematica dell’impresa è piena o disattivata, oppure non è riportata correttamente nell’indice nazionale degli indirizzi Pec istituito dal ministero dello sviluppo economico (Ini-Pec).

C’è da augurarsi che i contribuenti siano “pronti” a ricevere tali comunicazioni via PEC: da quanto risulta, infatti, la percentuale di coloro che quotidianamente verifica la propria casella di posta certificata è ancora assai limitata. Il che significa che, molto probabilmente, vi saranno svariati avvisi che verranno notificati per compiuta giacenza… con tutto quel che ciò comporta.

comments powered by Disqus
email
top