Il Sole 24 Ore ricorda le regole per il pagamento di imposte e tasse tramite modello F24.
Attenzione a quando l'importo da versare supera i mille euro. Per Imu e Tasi solo in ipotesi di utilizzo di bollettino o F24 precompilato dal Comune il pagamento potrà essere effettuato allo sportello. In caso contrario il versamento potrà avvenire solo on line. Se si vuole compensare il debito Imu e Tasi con crediti erariali o contributivi, invece, si dovrà obbligatoriamente utilizzare il modello F24 telematico. Le regole sull'utilizzo dell'F24 sono, infatti, cambiate dal 1° ottobre scorso: così quando il saldo dell'F24 è pari a zero per effetto di compensazioni di debiti e crediti, il modello va presentato solo tramite i canali telematici messi a disposizione dall'Agenzia (la delega, quindi, può essere pagata solo attraverso l'F24 online, l'F24 web o l'F24 cumulativo); mentre qualora il modello F24 chiuda a debito per un importo superiore a 1.000 euro, il pagamento deve avvenire in via telematica con i canali delle Entrate o tramite gli intermediari della riscossione convenzionati con l'Agenzia (banche, Poste e agenti della riscossione).
Oggi martedì 16 giugno non è solo il termine per versare Imu e Tasi. Saranno, infatti, chiamate alla cassa tutte le persone fisiche che compilano il modello Unico ma anche i contribuenti senza sostituto che presentano il 730 e risultano a debito d'imposta. Dovranno versare saldo 2014 e primo acconto 2015 di imposte sui redditi (Irpef e relative addizionali), ma anche imposte sostitutive come la cedolare secca per gli affitti o l'Ivie e Ivafe rispettivamente per gli immobili e le attività finanziarie all'estero.
Scade oggi martedì 16 giugno e non il 30 giugno 2015 (nota Ifel del 19 gennaio 2015) il termine per il ravvedimento operoso con la sanzione al 3,75% per gli omessi o insufficienti versamenti di Imu e Tasi in scadenza lo scorso anno (si tratta della prima rata o acconto 2014 da versare il 16 giugno di dodici mesi fa). Il termine, infatti, è quello di un anno decorrente dal momento della scadenza di pagamento del tributo in acconto o a saldo e non dalla data ultima per presentare la dichiarazione Imu/Tasi.
Possono beneficiare della proroga al 6 luglio prossimo tutti i contribuenti che applicano gli studi di settore o che presentano cause di esclusione o di inapplicabilità dagli stessi (con codici da 1 a 12 in Unico 2015 quadri RF-RG-RE). Così come rientrano nella proroga i contribuenti nel regime dei minimi o nel nuovo forfettario. Bisogna prestare attenzione, però, all'unica eccezione riguardante le società che dichiarano ricavi compresi fra 5.164.569 e 7.500.000 euro (codice 3 in quadro RF-RE-RG). Pur essendo interessati da una causa di esclusione e comunque presentando lo studio di settore solo come allegato, non possono tuttavia beneficiare della proroga, ma sono chiamati alla cassa entro oggi martedì 16 giugno.
I soci di Srl non in trasparenza soggette a studi di settore possono beneficiare della proroga al 6 luglio solo per il versamento dei contributi Inps legati al reddito della società. Gli altri tributi (Irpef cedolare secca, Ivie e Ivafe) scadono oggi, con tutte le difficoltà del caso (dovute principalmente alla rigidità di alcuni programmi gestionali) di dover spezzare in due la delega unitaria (modello f24) gestendo le diverse scadenze. Nell'incertezza meglio pagare tutto oggi o rinviare interamente alla scadenza successiva (16 luglio) con maggiorazione (0,40%).
Fonte: Il Sole 24 Ore