Paolo Soro

Abuso del diritto condizionato

Italia Oggi anticipa la stesura allo studio del Governo per il Decreto Legislativo sulla certezza del diritto: Abuso di diritto a tutto tondo, ma solo come extrema ratio.

Il fisco italiano avrà un nuovo strumento offerto dalla legge, che consentirà di contestare le operazioni prive di sostanza economica messe in atto solo per conseguire un vantaggio fiscale indebito.

Questa arma potrà essere azionata però soltanto laddove non ci siano altre disposizioni per muovere la contestazione fiscale.

Fermo restando che non saranno considerate abusive le operazioni giustificate da «valide ragioni extrafiscali non marginali, anche di ordine organizzativo o gestionale, che rispondono a finalità di miglioramento strutturale o funzionale dell'impresa o dell'attività professionale del contribuente».

Imprese e lavoratori autonomi, quindi, avranno sempre la possibilità di effettuare un'operazione scegliendo tra varie alternative, anche se comportano un diverso carico fiscale.

Come rilevato dai servizi studi del parlamento, «l'abuso del diritto, da un lato, inizia dove finisce il legittimo risparmio d'imposta e, dall'altro, termina laddove si è in presenza di fattispecie riconducibili all'evasione».

È questo il delicato equilibrio trovato dal governo nella stesura del Decreto Legislativo sulla certezza del diritto, che sette anni dopo l'introduzione della clausola generale anti-abuso da parte della Cassazione fornisce una definizione normativa.

Il concetto sarà equiparato all'elusione: l'attuale articolo 37-bis del DPR 600/1973 finirà in soffitta e la disciplina sarà trasfusa nello Statuto del contribuente.

Così facendo l'Italia recepisce anche la raccomandazione di Bruxelles n. 2012/772/Ue, che chiedeva agli stati di introdurre una norma generale antiabuso.

La «non marginalità» delle ragioni economiche è una locuzione che può prestarsi a interpretazioni.

Ma il decreto introduce garanzie per il contribuente: la procedura rafforzata per l'accertamento, il contraddittorio obbligatorio, la possibilità di interpello preventivo.

E, soprattutto, l'abuso del diritto non è penalmente punibile. Una strada già tracciata dalla legge delega, dopo che la Cassazione aveva dato rilevanza penale all'abuso/elusione (7739/2012 e 19100/2013).

Fonte: Italia Oggi

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