Paolo Soro

Approvata la Legge di Stabilità per il 2015

La Camera ha approvato in via definitiva la Legge di Stabilità per il 2015, con 307 voti favorevoli e 116 contrari. Ora, si attende la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2015, salvo alcune norme di carattere retroattivo, valevoli già dall’anno in corso.

La Legge di Stabilità è, dunque, arrivata finalmente al traguardo, non scevra dalle solite contestazioni nelle sedi parlamentari, oggettivamente, più in linea con i banchi del mercato del pesce (absit iniuria verbis), che con gli austeri e onorevoli scranni legislativi. Ma, tralasciamo la forma, e focalizziamo l’attenzione sui contenuti, dandone, per il momento, una sintetica generale enunciazione.

BONUS

“Bonus” è un termine che piace molto all’attuale Governo. Viene confermato e reso strutturale (ossia, senza scadenza) il “Bonus 80 euro” mensili per i lavoratori dipendenti e assimilati con reddito sotto i 24.000 euro e proporzionalmente inferiore fino alla soglia dei 26.000 euro annui. Abbiamo, al riguardo, già avuto modo di evidenziare come la disposizione sia tecnicamente mal formulata: esistono troppe situazioni “border-line” che creano grossi problemi di gestione pratica. Sulla base della normativa, l’importo deve obbligatoriamente essere erogato ogni mese in funzione a un calcolo retributivo riproporzionato su previsione annua. Il che significa che, assai spesso, a fine anno, i lavoratori si vedranno, di fatto, l’intera tredicesima completamente annullata dal conguaglio IRPEF a loro debito, conseguente alla restituzione del Bonus percepito durante i mesi precedenti, per non aver raggiunto la soglia minima inizialmente prefissata.

Bonus bebè, sempre di 80 euro, anche per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro, e assegno più “pesante” per chi non arriva a 7.000 euro. Sulla sezione “News” del sito, abbiamo già pubblicato la recente circolare INPS che illustra il nuovo ISEE:

http://www.paolosoro.it/news/376/Riforma-ISEE-lINPS-emana-la-circolare.html

MUTUI

Ancora ripresentata la c. d. moratoria dei mutui. Sarà possibile la sospensione di mutui e finanziamenti per PMI e privati, dal 2015 al 2017, in determinati casi da definire col consueto decreto interministeriale. Quindi, previsione che resta per il momento in stand-by.

REGIME DEI MINIMI

Anche per tale fattispecie, rimandiamo a quanto già pubblicato sul sito, nella sezione “Blog”:

http://www.paolosoro.it/news/369/Contribuenti-minimi-Aprire-la-partita-IVA-prima-del-31-dicembre.html

L’aliquota forfettaria passa dal 5% al 15%, per chi aderirà al nuovo regime in vigore dal 2015, che sostituisce quello attuale. Le soglie di accesso saranno, però, più basse: 15.000 euro di reddito massimo per i professionisti. Tra le novità dell’ultima ora, viene fissato a 20.000 euro il limite di reddito per chi svolge un altro lavoro; ma, il lavoro autonomo dev’essere preponderante, altrimenti non si potrà accedere al regime forfettizzato.

SPLIT PAYMENT

Attenzione alla modifica dei pagamenti ricevuti dalla Pubblica Amministrazione: i fornitori delle PA non riceveranno più i pagamenti con IVA, che invece sarà versata direttamente dai rispettivi enti all'Amministrazione Finanziaria. Entra, poi, in vigore il reverse charge anche per le imprese di pulizia e della grande distribuzione: i fornitori delle catene di grandi supermercati e le imprese di pulizia incasseranno, quindi, al netto dell' IVA, i loro compensi, posto che l’imposta sarà versata direttamente all’Erario dal soggetto cui la fattura è intestata.

E-BOOK

IVA al 4% per e-book e periodici on line, come già vigente per riviste e libri cartacei.

LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE

Conferma pure per le detrazioni relative ai lavori di ristrutturazione edilizia e acquisto di mobili, nella misura del 50%, nonché per la riqualificazione energetica o l'adeguamento antisismico (65%), fino a dicembre 2015. Dal 2016, le aliquote dovrebbero essere nuovamente diminuite. Contestualmente, peraltro, il prelievo effettuato dagli istituti di credito a titolo di ritenuta d'acconto sui bonifici ricevuti dalle imprese esecutrici, aumenta dal 4% all’8%.

CANONE RAI

L'importo da versare nel 2015 non potrà aumentare rispetto al 2014. Resta previsto, a decorrere dal 2016, l'inserimento del pagamento nelle bollette elettriche, non attuato quest’anno solo per mancanza di tempo.

ALLEGGERIMENTO IRAP PER LE IMPRESE SENZA DIPENDENTI

Si tratta di un credito d’imposta stabilito nella misura del 10% per il lavoro autonomo. Tale previsione è stata inserita per cercare di attenuare, nei riguardi delle imprese senza dipendenti, l’innalzamento della pressione fiscale dovuta al ritorno (già nel corso del 2014) dell'aliquota IRAP dal 3,5% al 3,9%, senza potersi avvalere dello sgravio sul lavoro dipendente previsto nel 2015. Inutile dire che permangono forti dubbi d’incostituzionalità su tale norma.

REDDITO AGRARIO

Estensione della deducibilità del costo del lavoro, per contratti di durata superiore ai tre anni, sul reddito agrario di produttori e società agricole.

PATENT BOX

Il c. d. Patent Box è il nuovo regime fiscale di favore per l'innovazione industriale. In pratica, le royalties per la cessione a terzi di nuovi brevetti e altri beni immateriali godranno di un’esenzione del 30% nel 2015, del 40% nel 2016 e del 50% nel triennio 2017-2020. Al regime potranno accedere volontariamente tutti i tipi di contribuenti e di società, compresi coloro che sono residenti in Paesi con cui l’Italia ha un accordo di scambio d’informazioni.

IMU – TASI

Anche per il 2015, restano confermate le aliquote IMU e TASI massime del 2014, compreso lo 0,8 per mille per la TASI a discrezione del singolo Comune. La tanto propagandata nuova Local Tax, che avrebbe dovuto sostituire le attuali IMU e TASI, semplificandone l’applicazione e rendendo l’imposizione maggiormente equilibrata, dovrebbe essere rimandata al 2016. Avere un’imposta sugli immobili pressoché definitiva, in Italia, a quanto pare, resta pura utopia…

TFR IN BUSTA PAGA

Resta confermata anche la possibilità (oseremo dire, alquanto remota, nella pratica) di ricevere il TFR in busta paga con tassazione ordinaria non agevolata, ossia, non come succede con il pagamento erogato alla fine del rapporto di lavoro. Al riguardo, invitiamo alla lettura di quanto da noi già pubblicato:

http://www.paolosoro.it/news/315/TFR-in-busta-paga.html

TASSAZIONE FONDI PENSIONE

La tassazione dei fondi pensione aumenta dall’11,5% al 20%. Seppure inferiore a quella di altri redditi di natura finanziaria, restano in proposito forti critiche perché contrasta la tendenza degli ultimi anni mirante a sostenere la previdenza integrativa.

CASSE DI PREVIDENZA

Aumenta pure la tassazione delle rendite finanziarie dal 20% al 26%. Per cercare di calmierare l’effetto, un emendamento, infilato all’ultimo momento, ha previsto una sorta di “bonus” sotto forma di credito d’imposta, che peraltro risulta attivabile solamente in pochi casi ed è ben lungi dal controbilanciare l’effetto di erosione sostanziale che vanno a subire tutte le pensioni dei professionisti. Resta evidente, anche in tale ipotesi, il rischio d’incostituzionalità.

POLIZZE VITA

Anche qui, nessuna modifica rispetto a quanto si sapeva: resta la limitazione della non imponibilità IRPEF per le polizze vita; l’esenzione, infatti, permane solamente per quella piccola a parte di capitale legata al rischio demografico e collegata ad alcuni standard geografici.

IVA SUI PELLET

Il governo si è accorto del boom commerciale delle stufe a pellet, invero particolarmente importante a livello generale, da un punto di vista di contenimento del consumo energetico nazionale, oltre che per la salvaguardia dell’ambiente. Probabilmente, si incominciano a ledere gli interessi economici dei c. d. “poteri forti”. Sta di fatto che l’aliquota IVA sui pellet, il combustibile di segatura di legno, sempre più utilizzato per le stufe da riscaldamento, sale al 22%.

FONDAZIONI ED ENTI NON COMMERCIALI

“Piccolo” aumento, dal 5% al 77,74% della quota tassabile sugli utili distribuiti da fondazioni ed enti non commerciali. La norma è retroattiva, trovando applicazione dal 1° gennaio 2014, cosa che rende particolarmente complesso l’obbligo di applicazione, e che soprattutto espone la disposizione a elevati profili incostituzionali. Il Governo ha contestualmente introdotto un credito d'imposta pari alla maggiore imposta dovuta, (33,33% ) per il 2014, che si potrà scontare dal 2016, così sperando di non incorrere al veto della Consulta. Francamente, la cosa non pare affatto sufficiente. Staremo a vedere…

AGEVOLAZIONI SULLE NUOVE ASSUNZIONI

Resta confermato quanto già anticipato; e, d’altronde, variazioni al riguardo sembravano alquanto improbabili, vista la delicatezza dell’argomento e il suo indissolubile legame con quanto disposto nel recente Jobs Act. Sul punto, in ogni caso, rimandiamo all’articolo apparso ieri sul nostro sito, nella sezione “Blog”, dal titolo “Personale dipendente, con la Stabilità gli sgravi diminuiscono”:

http://www.paolosoro.it/news/377/Personale-dipendente-con-la-Stabilita-gli-sgravi-diminuiscono.html

RAVVEDIMENTO OPEROSO

L'istituto del ravvedimento operoso viene modificato in molti punti, con vantaggi e svantaggi per i contribuenti: da una parte, le sanzioni saranno ridotte anche se il contribuente versa in ritardo (in  pratica, varrà per tutti la sanzione pari al 5% dell’importo omesso fino al momento in cui l'Amministrazione Finanziaria non avvia verifiche); d'altro canto, peraltro, il pagamento non potrà essere rateizzato e non garantirà che l’Erario non possa comunque dare avvio a controlli, verifiche e ispezioni.

comments powered by Disqus
dsc 0004
top