Paolo Soro

Italia e San Marino ratificano gli accordi di collaborazione

Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale – N. 256, del 4 novembre 2014, da ieri, è entrato in vigore l'accordo tra la Repubblica Italiana e quella di San Marino, ai fini della collaborazione in materia finanziaria, bancaria e assicurativa.

Si completa così l’iter legislativo afferente il pacchetto di intese bilaterali, inizialmente sancite con l'Accordo di cooperazione economica, avvenuto il 31 marzo 2009, che ha portato anche alla ratifica della convenzione contro le doppie imposizioni, entrata in vigore lo scorso 3 ottobre 2013, onde consentire a San Marino l’uscita dalla black list.

In base a tale provvedimento, le due Parti si impegnano  a  prestarsi  reciproca  ed  effettiva collaborazione in particolare per quanto riguarda  la  vigilanza  nei settori bancario, finanziario ed assicurativo, l'analisi  finanziaria e l’attività investigativa contro il  riciclaggio  dei  proventi  di attività criminose e il finanziamento del terrorismo,  il  controllo sui movimenti transfrontalieri di denaro contante e valori assimilati e contro gli abusi di mercato. La collaborazione sarà prestata senza porre vincoli di riservatezza nello scambio di  informazioni  tra  le autorità competenti nelle predette materie, nonché, ai  fini  della vigilanza consolidata, tra capogruppo  di  una  Parte  e  istituzioni finanziarie controllate dell'altra Parte.

La Parte sammarinese si impegna  a  proseguire  e  rafforzare  il processo di recepimento,  nel  proprio  ordinamento,  degli  standard internazionali,  dei  principi  e  degli  istituti  rilevanti   della normativa comunitaria, ivi compresa quella contro il  riciclaggio  di denaro e il finanziamento del terrorismo e quella contro  gli  abusi di mercato. Le autorità del Titano si impegnano, altresì,  affinché  siano  vigenti  nel proprio ordinamento:

-          una normativa che imponga le regole stabilite nel Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 novembre 2006, n. 1781/2006, riguardanti i dati informativi relativi   all'ordinante che accompagnano i trasferimenti di fondi;

-          una normativa, in linea con quanto previsto dalle Raccomandazioni del GAFI e dal Regolamento del Parlamento  europeo  e del Consiglio del 26 ottobre 2005, n. 1889/2005,  relativa ai controlli sui movimenti transfrontalieri di denaro contante e valori assimilati,  basata su un sistema di dichiarazione obbligatoria scritta;

-          una normativa in linea con quanto previsto dalla direttiva 2003/6/CE relativa agli abusi di mercato, inclusi gli obblighi di notifica delle transazioni sospette.

Il tutto anche in deroga al segreto bancario, fornendo tutte le informazioni necessarie  all'identificazione dei beneficiari finali delle transazioni sui mercati finanziari e assicurando adeguata collaborazione tra la Commissione Nazionale  per le Società e la Borsa (CONSOB) e la Banca Centrale della  Repubblica di San Marino, nonché garantendo totale collaborazione tra l'Agenzia per l'Informazione Finanziaria (AIF) sammarinese e l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) italiana.

A tal riguardo, le Parti concordano di costituire una Commissione Mista per la verifica della costante osservanza delle condizioni indicate nella legge.

Per contro, agli enti finanziari e creditizi sanmarinesi sarà concesso di accedere ai sistemi di pagamento dell'area euro, secondo le condizioni determinate dalla Banca d'Italia e previo consenso della BCE.

In tal modo, la Repubblica sanmarinese procederà, come già avviene in Italia, all’adeguata verifica della clientela, alla registrazione e conservazione dei dati e all’eventuale segnalazione delle operazioni sospette.

Sembrerebbe, dunque, che l’epoca della fuga dei capitali italiani a San Marino sia, oramai, definitivamente conclusa.

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