Paolo Soro

Sigarette - salgono le accise

Sale il prezzo delle «bionde»: in vista, infatti, l'aumento dell'aliquota di base per il calcolo dell'accisa sulle sigarette dal 58,5 al 58,6%, ma anche l'impennata della tassazione minima da 125,78 a 126,80 per il chilo convenzionale, e da 105,30 a 108,00 per il tabacco da fumo trinciato.

Sale il prezzo delle «bionde»: in vista, infatti, l'aumento dell'aliquota di base per il calcolo dell'accisa sulle sigarette dal 58,5 al 58,6%, ma anche l'impennata della tassazione minima da 125,78 a 126,80 per il chilo convenzionale, e da 105,30 a 108,00 per il tabacco da fumo trinciato. E per i prodotti «a cialda» (le e-cig elettroniche) scatta l'equiparazione, ai fini delle imposte, ai prodotti lavorati, però con lo sconto del 40% sulle accise, che graverà sul corrispondente quantitativo di sigarette, calcolato sulla base del prezzo medio ponderato di un chilogrammo convenzionale «rilevato per il 2013». Finisce sul tavolo di palazzo Chigi, in pre-consiglio dei ministri, il decreto legislativo con cui il governo, in attuazione di quanto disposto dalla delega fiscale, affronta il riordino della tassazione sui tabacchi, disponendo un primo rincaro fino al 31 dicembre 2014; dal 1° gennaio 2015, invece, cambierà il metodo di computo con conseguente (ulteriore) incremento, giacché l'aliquota di base per le sigarette salirà al 58,7%, l'onere fiscale minimo prenderà il posto della «minima» e salirà a 170 euro, mentre l'imposta «specifica» passerà dal 7,5 al 10%. Sempre dal prossimo anno, poi, l'accisa minima sarà fissata in 25 euro per i sigari e in 115 euro per il tabacco trinciato a taglio fino, usato per riempire le cartine; via libera, inoltre, all'abolizione (da subito) della tassa sui fiammiferi e dell'imposta di produzione di quelli «di ordinario consumo e dei fiammiferi pubblicitari omaggio, o nominativi».
E poiché le sigarette elettroniche non verranno più catalogate come «tabacchi da fumo senza combustione», ma come «tabacchi da inalazione senza combustione», usciranno dal perimetro del divieto di pubblicità previsto per i prodotti da fumo, e non vi sarà l'obbligo di indicare sull'etichetta le avvertenze sui danni alla salute e sulla possibilità di causare dipendenza. Una «riforma strutturale» commenta Marco Causi, capogruppo del Pd in commissione finanze a Montecitorio, che vede con favore le agevolazioni del 40% sui prodotti da inalazione di vapori liquidi, o di tabacco, perché «fornisce agli operatori un quadro di certezza giuridica che favorirà investimenti e innovazione, con ricadute positive su tutta la filiera».
Fonte: Italia Oggi

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