Paolo Soro

Just Eat-sindacati, contratto di lavoro subordinato per i rider

Il tempo indeterminato diventa la soluzione “normale”, compenso orario di 9 euro, con la prospettiva di effettuare 4mila assunzioni.

Rider come lavoratori subordinati: è questo il frutto dell’accordo tra Just Eat (www.justeat.it), parte di Just Eat Takeaway.com, leader nel mercato della consegna di cibo a domicilio, e le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil-trasporti. Si tratta del primo contratto collettivo aziendale teso a inquadrare i rider nel contratto collettivo nazionale, nell’ambito dell’implementazione del nuovo modello di business che prevede l’assunzione di circa 4mila rider in tutta Italia.

Compensi e orari

Il contratto prevede un’indennità chilometrica per l’uso della bici o di scooter e il riconoscimento di festività, straordinario, ferie, malattie, maternità e paternità . La retribuzione segue le tabelle previste dal Ccnl con un compenso orario di 9 euro sino alla maturazione di un’anzianità lavorativa della durata complessiva di due anni. A un salario orario di partenza di 8,50 euro si aggiunge il premio di risultato di 0,25 euro a consegna e l'accantonamento del Tfr, oltre alle eventuali maggiorazioni per il lavoro supplementare, straordinario, festivo e notturno.

Il contratto si impernia sul part time (da 10, 20 o 30 ore), i turni vengono pianificati mediante un'app dove il rider dà la sua disponibilità per la settimana successiva e Just Eat, considerando la preferenza, procede alla pianificazione della settimana lavorativa. Particolare attenzione alla tutela della salute e della sicurezza: ai rider verranno consegnati, per esempio, caschi, ma anche dispositivi di protezione individuale come guanti e mascherine.

Nuovo approccio

Soddisfazione da parte dell’azienda e da parte dei sindacati. L’azienda in particolare sottolinea il proficuo dialogo con i sindacati «che testimonia – afferma Daniele Contini, country manager di Just Eat Italia - una comune volontà ad approcciare in modo costruttivo e sostenibile un settore in crescita a vantaggio di tutti gli attori». Davide Bertarini, responsabile del business delivery di Just Eat in Italia, sottolinea come l’accordo sia frutto di ascolto e comprensione di tutte le esigenze. Regista tecnico dell’accordo, l’avvocato Giampiero Falasca di Dla Piper: «Esiste un’alternativa alla contrapposizione tra diritti e innovazione -. Ora la parola va ai consumatori che dovranno premiare una scelta così impegnativa, valorizzando un modello che sicuramente è molto oneroso, dal punto di vista dei costi e dell’organizzazione, per l’impresa (o le imprese) che lo adotteranno».

Fonte: Il Sole 24 Ore

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