Paolo Soro

Tutti al mare con pinne e mascherine impermeabili

Non solo quella chirurgica. In spiaggia ci vorrà una mascherina, inseparabile compagna delle nostre nuotate. Una distanza minima di 4 metri tra un ombrellone e l’altro. I pannelli di plexiglass delimiteranno il perimetro degli stabilimenti. In attesa di linee guida nazionali, un pool di medici pugliesi ha messo un punto un piano operativo, all’esame del sindacato dei balneari (Sib-Fipe).

In spiaggia con la mascherina. Anzi con due. Una, quella chirurgica (divenuta ormai di uso quotidiano e obbligatorio quando si esce di casa), e un'altra, impermeabile, da indossare nel tragitto dall'ombrellone verso il mare. Indispensabile per proteggerci dal contatto accidentale con altri bagnanti, questa seconda mascherina potrebbe diventare un'inseparabile compagna delle nostre nuotate. Da legare al polso durante l'immersione e indossare nuovamente al momento di uscire dall'acqua. Sotto l'ombrellone, se saranno rispettate correttamente le misure di distanziamento sociale, non servirà indossare nessuna mascherina. Niente gabbie di plexiglass a circondare gli ombrelloni, ma una distanza minima di 4 metri tra una postazione e l'altra. I pannelli di plexiglass ci saranno, ma per delimitare il perimetro degli stabilimenti onde evitare l'accesso o la sosta a persone che non siano state sottoposte al rigido triage che ogni lido dovrà effettuare al momento del check-in dei clienti. L'accesso in acqua dovrà essere «disciplinato e alternato», per consentire a tutti di stare in acqua senza affollamento. In attesa che il governo elabori le linee guida nazionali in vista della stagione estiva, arriva da un pool di medici pugliesi un piano operativo che è stato già oggetto di interesse da parte del sindacato balneari (Sib-Fipe) aderente a Confcommercio. Il progetto parte da un dato scientifico: l'efficacia della vitamina D e dello iodio nel prevenire le infezioni virali, compreso il virus Sars-Cov-2. Andare al mare quest'estate, quindi, non sarà solo il segno di un graduale ritorno alla normalità ma anche una terapia contro il Covid-19. Di qui la necessità di rendere il ritorno in spiaggia il più possibile sicuro anche a costo di trasformare una giornata al mare in un incubo di prescrizioni.

Check-in, dispositivi di protezione e kit di cortesia. Negli stabilimenti balneari, la prenotazione dell'ombrellone sarà obbligatoria. Ai clienti sarà misurata la temperatura corporea all'ingresso e all'uscita. Dopo la registrazione dei dati anagrafici, sarà assegnata la postazione in spiaggia che consisterà in un ombrellone e tre lettini al massimo, distanziati tra loro di un metro. Una volta raggiunto l'ombrellone, il cliente sarà inviato a riporre i propri indumenti in sacchetti igienici da richiudere, mentre gli oggetti di frequente utilizzo in spiaggia dovranno essere riposti in un sacchetto impermeabile che sarà fornito dallo stabilimento. Al momento del check-in il cliente riceverà un braccialetto identificativo con codice a barre e un kit di cortesia comprendente la mascherina chirurgica e quella impermeabile per il bagno, oltre a guanti, infradito e telo da spiaggia monouso. Lo staff del lido inviterà i clienti a indossare i dispositivi contenuti nel kit di cortesia e a marcare l'ingresso in spiaggia attraverso il braccialetto col codice a barre. Non sarà possibile portare in spiaggia borse, indumenti e qualsiasi oggetto personale che non sia riposto nei sacchetti consegnati al check-in. Le postazioni in spiaggia non potranno essere riassegnate ad altri clienti nello stesso giorno.

Accesso in acqua. Come detto, le misure preventive ipotizzate suggeriscono di delimitare il perimetro degli stabilimenti balneari con un pannello di plexiglass (o altro materiale) che sarà installato tra il bagnasciuga e la prima fila degli ombrelloni a una distanza di 6-7 metri da quest'ultima. Dovrà essere evitato l'accesso o la sosta di persone che non hanno fatto ingresso attraverso l'area triage. In corrispondenza della torretta di sorveglianza vi sarà un varco dove un operatore dello stabilimento regolamenterà l'accesso in mare alternato e disciplinato.

Check-out. Per evitare che si possano generare pericolosi assembramenti all'uscita dal lido, il protocollo (messo a punto da Matilde Carlucci, direttrice sanitaria dell'Azienda ospedaliero-universitaria del Policlinico di Bari e da Lucia Federica Carpagnano, dirigente medico della stessa direzione sanitaria) prevede che il cliente debba prenotare in anticipo il check out, tramite telefono o app. Un operatore dello stabilimento avvertirà tramite megafono i clienti chiamando il numero di postazione in base all'ordine di prenotazione del check out.

Vietati gli assembramenti al bar, solo servizio ai tavoli. Per favorire il rispetto delle distanze di sicurezza, negli stabilimenti balneari dovranno essere vietate le attività collettive e gli assembramenti. Il servizio di ristorazione sarà operativo solo per le consegne all'ombrellone. Per ordinare al bar o al ristorante, gli utenti effettueranno la prenotazione dall'ombrellone con apposita app o chiamando un numero dedicato. Il personale addetto alla consegna dei vassoi, dotato di dispositivi di protezione individuali adeguati (guanti e mascherine), provvederà a consegnare presso ogni singola postazione i prodotti ordinati in contenitori/confezioni monouso. A fine pasto sarà cura dell'utente confezionare tutto ciò che resta (compresi posate, tovaglioli ecc.) nei sacchetti per rifiuti in dotazione che dovranno essere chiusi dall'ospite stesso e conferiti nel cestino esterno allo stabilimento.

Pulizia degli ambienti. Alla chiusura serale, lo stabilimento balneare dovrà eseguire pulizia e disinfezione generale con soluzioni alcoliche al 70% o ipoclorito di sodio (varichina) di ombrelloni e lettini. Per la pulizia della passerella, delle aree di passaggio e della zona docce basterà usare vapore o sistemi di lavaggio con acqua e sapone. Tale pulizia dovrà essere effettuata nell'arco della giornata con cadenza di 2 ore. La pulizia dei servizi igienici dovrà avvenire dopo 3 accessi consecutivi.

Il protocollo del Policlinico di Bari lascia in sospeso alcuni interrogativi. Primo fra tutti, cosa sarà delle spiagge libere. Sarà tutto lasciato alla responsabilità individuale dei bagnanti o dovranno essere i comuni a farsi carico dei costi? Intanto per i balneari non c'è più tempo da perdere. «Fermo restando che spetterà al governo, assieme al Comitato tecnico scientifico, decidere sulla base dell'andamento dei contagi durante la Fase 2, se e quando dare il via alla stagione balneare, non possiamo non evidenziare come a maggio non ci siano ancora linee guida nazionali per consentire agli stabilimenti la possibilità di iniziare a organizzarsi», osserva Antonio Capacchione, presidente del Sib, il Sindacato balneari, sollecitando il ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini.

Fonte: Italia Oggi

Fonte Immagine: Foto di Klaus Hausmann da Pixabay 

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