Paolo Soro

Quale ammortizzatore sociale

Di seguito, pubblichiamo l’intervento del Dott. Paolo Soro al webinar organizzato dall’ODCEC di Torino, lo scorso 10 aprile.

La necessità di individuare il corretto ammortizzatore sociale (e i relativi parametri da rispettare), specie nel periodo attuale, diventa questione indispensabile per tutti i datori di lavoro alle prese con l’attuale periodo di crisi economica straordinaria, causata dal Coronavirus.

La domanda a cui occorre dare risposta è, allora, la seguente:

-          A chi spetta la Cassa Integrazione e quale tipo di ammortizzatore sociale è necessario attivare.

Nel suo eterno equilibrismo, il legislatore ha previsto una serie di differenti ammortizzatori sociali, al fine di includere una platea sempre più vasta di destinatari (più vasta, ma non completa), e riorganizzando da ultimo la materia col D.Lgs. 148/2015, norma, ancora oggi regolarmente in vigore, a parte le precisazioni intervenute col D.L. 18/2020, nickname: Cura Italia.

E quali sono gli ammortizzatori sociali in essere?

1)      Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, per gli amici, CIGO

2)      Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, CIGS

3)      Fondi di Solidarietà Bilaterali

4)      Fondi di Solidarietà Bilaterali Alternativi

5)      Fondo di Integrazione Salariale (prima ancora, residuale), meglio noto come FIS

6)      Cassa Integrazione Guadagni in Deroga, CIGD, o CIG in deroga, che è più semplice

Insomma, un bel ginepraio, non c’è che dire!

L’ipotesi “ammortizzatore unico” è restata una Chimera; il governo si è dimostrato ben lungi dall’assomigliare, anche lontanamente, al Bellerofonte di omerica visione, e ha semplificato alla sua maniera; ossia: complicando.

Non basta, piove sul bagnato: siccome il marasma nazionale non sembrava sufficiente, ci si sono messe di buzzo buono anche tutte le varie regioni, predisponendo degli accordi quadro diversificati.

Alla faccia del noto hashtag uniticelafaremo!

Comunque, al fine di conoscere l’ammortizzatore sociale da attivare con riferimento alle varie realtà aziendali, occorrerà valutare sia la tipologia di aziende che la loro forza lavoro.

DIPENDENTI

Incominciamo subito col dire che le categorie di lavoratori interessate sono praticamente tutte:

-          Operai

-          Apprendisti professionalizzanti

-          Impiegati

-          Quadri

-          Contratti di inserimento

-          Contratti di solidarietà

-          Soci delle cooperative di produzione e lavoro

Restano esclusi:

-          Lavoratori a domicilio

-          Dirigenti

Sono inclusi lavoratori a tempo parziale, lavoratori intermittenti e con contratto a tempo determinato. L’integrazione spetta con riferimento alle normali ore e/o giornate lavorative ordinariamente previste dal proprio contratto.

Spariscono, i precedenti difformi termini di anzianità statuiti dai vari ammortizzatori sociali, che dovrebbero possedere i dipendenti: è richiesto solo che i lavoratori destinatari risultassero in forza alla data del 23 febbraio 2020, o comunque risultino essere assunti entro il 17 marzo (novità introdotta dal Decreto Liquidità).

Alcuni altri importanti chiarimenti, prima di passare alle aziende interessate.

Malattia

L’INPS chiarisce che se lo stato di malattia insorge durante l’intervento integrativo concesso a zero ore, il lavoratore continua a godere del trattamento integrativo: l’attività è totalmente sospesa e il lavoratore non deve neanche comunicare il proprio stato di malattia.

Se lo stato di malattia è antecedente l’inizio della sospensione si possono verificare due ipotesi:

-          se tutto il personale va in CIGO, anche il lavoratore in malattia entra nel trattamento ordinario dalla data di inizio dello stesso

-          se la sospensione non riguarda tutto il personale dell’unità produttiva, il lavoratore continua a beneficiare dell’indennità di malattia, se previsto dalla legislazione vigente.

Se si tratta di CIG per riduzione e non per sospensione, prevale l’indennità di malattia.

Infortunio

Si sostituisce il trattamento dell’integrazione con l’indennità INAIL.

Maternità

Le lavoratrici in CIG sono ammesse all’indennità di maternità se, tra la data di inizio della CIG e quella di inizio presunto della maternità, non sono trascorsi più di 60 giorni.

Viceversa, le lavoratrici già in maternità proseguono regolarmente con tale indennità.

Assegni familiari

Continuano regolarmente a essere erogati, salvo nel periodo in cui si percepisca anche l’assegno ordinario FIS.

Ferie e Permessi

Prima cosa da ribadire per l’ennesima volta: non è assolutamente obbligatorio far utilizzare tutte le ferie e i permessi maturati e non goduti dai dipendenti, prima di collocarli in CIG.

Nella CIG per sospensione, le ferie non maturano; nella CIG per riduzione, maturano per la quota parte lavorata.

Anzianità

Decorre normalmente in costanza di CIG, anche con riguardo all’erogazione di eventuali scatti.

TFR

Matura regolarmente in costanza di CIG.

Mensilità aggiuntive

Nel caso di CIG in sostituzione (zero ore), non maturano, posto che la relativa indennità è versata dall’INPS nel conteggio della retribuzione ordinaria del mese di riferimento. Questo potrebbe risultare una sorta di fregatura per il dipendente, nel caso si andasse a sforare il massimale. In ogni caso, se nell’anno vi sono stati 3 mesi di CIG, la mensilità aggiuntiva spetta per i residui 9/12.

Nella CIG per riduzione, maturano per la quota parte lavorata.

AZIENDE

Nell’era del Coronavirus, la causale è: “EMERGENZA COVID-19”, e non necessita di essere documentata: è dimostrata, come si suol dire, in re ipsa…

Quel che interessa è sapere esattamente quali sono gli strumenti a cui i vari dipendenti delle diverse aziende possono accedere.

CIGO – CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI ORDINARIA

-          imprese industriali manifatturiere, di trasporti, estrattive, di installazione di impianti, produzione e distribuzione dell'energia, acqua, gas e telefonici

-          cooperative di produzione e lavoro

-          imprese dell'industria boschiva, forestale e del tabacco

-          cooperative agricole e consorzi

-          imprese addette al noleggio e alla distribuzione dei film

-          oleifici

-          imprese produttrici di calcestruzzo

-          imprese addette all'armamento ferroviario

-          imprese industriali degli enti pubblici

-          imprese industriali e artigiane dell'edilizia e affini

-          imprese industriali e artigiane di escavazione e lavorazione di materiale lapideo

CIGS – CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI STRAORDINARIA

Vi rientrano, solo a patto di avere avuto più di 15 dipendenti di media nel semestre precedente la domanda, le seguenti tipologie di aziende:

-          Imprese industriali, comprese quelle edili e affini

-          Imprese artigiane

-          Imprese appaltatrici di servizi di mensa o ristorazione

-          Imprese appaltatrici di servizi di pulizia, anche se costituite in forma di cooperativa

-          Imprese dei settori ausiliari del servizio ferroviario

-          Imprese cooperative di trasformazione di prodotti agricoli e loro consorzi

-          Imprese di vigilanza

-          Imprese dell’editoria

-          Imprese del trasporto aereo e di gestione aeroportuale

-          Partiti e movimenti politici

Inoltre, vi rientrano, ma, in questo caso, solo a patto di avere avuto più di 50 dipendenti di media nel semestre precedente la domanda, le seguenti tipologie di aziende:

-          Imprese esercenti attività commerciali, comprese quelle della logistica

-          Agenzie di viaggio e turismo, compresi gli operatori turisti

Attenzione: sulla base del Cura Italia, chi sospende la CIGS, può chiedere la CIGO, fermi restando gli altri parametri.

FONDI DI SOLIDARIETÀ BILATERALI

Costituiti su iniziativa delle Organizzazioni Sindacali comparativamente più rappresentative, sostanzialmente concernono quelle imprese che non sono coperte dalla CIGO e dalla CIGS. Riguardano le imprese con più di 5 dipendenti.

FONDI DI SOLIDARIETÀ BILATERALI ALTERNATIVI

Sono appunto in “alternativa” rispetto a quelli precedenti, con riferimento però solo ai settori dell’artigianato e della somministrazione del lavoro. Parliamo sempre di più di 5 dipendenti di media.

FIS – FONDO DI INTEGRAZIONE SALARIALE

Il FIS, sostanzialmente, subentra dal 2016 al Fondo di Solidarietà Residuale, ampliando la platea dei destinatari: quest’ultimo concerneva le aziende che occupavano mediamente più di 15 dipendenti; il FIS interviene a partire dalle aziende che occupano mediamente più di 5 dipendenti.

Precisazione concernente il calcolo dei parametri dimensionali:

-          Nel computo della media dei dipendenti vanno inclusi tutti, ossia anche i dirigenti e gli eventuali apprendistati che non avrebbero diritto all’integrazione salariale

Ovviamente, nel caso di dipendenti a tempo parziale, il calcolo va riproporzionato, come pure per i contratti a tempo determinato.

Superfluo precisare che non si conteggiano collaboratori e parasubordinati in genere.

CIGD – CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI IN DEROGA

Gli attuali destinatari, individuati dal Cura Italia, sono:

-          Tutte le aziende del settore privato (inclusi gli enti del terzo settore e gli studi professionali), che non hanno accesso ad alcuna delle altre forme di integrazione salariale, anche perché magari hanno raggiunto i limiti prima che si manifestasse l’emergenza Coronavirus.

-          Vi rientra, dunque, anche chi ha un solo dipendente.

-          Restano esclusi soltanto i datori di lavoro domestico.

Importo dell’indennità

80%, ma sempre entro i massimali annualmente stabiliti dall’INPS

Durata

Si tratta di 9 settimane che non fanno cumulo con eventuali trattamenti di integrazione salariale già in essere e che, nel caso di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, vanno ad aggiungersi al mese già previsto nel precedente decreto legge 9/2020 (per gli ex Comuni in “Zona Rossa” sono invece 3 mesi oltre alle 9 settimane).

Domanda

La domanda si presenta alle regioni in cui ha sede l’azienda. Se un’azienda ha sede in 4 regioni diverse e sospende l’attività in tutte, la domanda va presentata in ciascuna di esse. Le aziende che hanno sede in più di 4 regioni, presentano la domanda direttamente al livello centrale al Ministero.

Siccome le domande vanno alle regioni che poi autorizzano la CIG (entro le successive 48 ore, dice il decreto, ma non ci crede nessuno), è indispensabile verificare il relativo Accordo Quadro appositamente sottoscritto in questo periodo.

Semplificazione?

Il Cura Italia stabilisce di mandare l’informativa ai sindacati, attendere 3 giorni, dopo di che se non arriva l’accordo, si procede lo stesso con la domanda. Tale accordo non è necessario per le aziende fino 5 dipendenti.

Ebbene, nella pratica le cose non sono affatto così semplici.

I)                    In talune regioni (esempio: Lombardia e Toscana), quei 3 giorni sono diventati 5

II)                  In altre regioni (esempio: Lazio), anche chi ha fino a 5 dipendenti, pur non avendo l’obbligo dell’accordo, ha comunque l’obbligo di trasmettere un’informativa ai sindacati

E ancora:

-          Più tempo del normale (4 mesi) per fare la domanda che può retroagire fin dallo scorso 23 febbraio… previsione abbastanza inutile nella pratica

-          Possibilità di presentare le domande anche per periodi di sospensione/riduzione del lavoro che si verificano nei prossimi mesi; l’importante è che le 9 settimane si collochino nel periodo che sta tra il 23 febbraio e il 31 agosto

-          Niente pagamento del contributo addizionale

-          Accesso dei lavoratori intermittenti per le giornate di lavoro effettuate in base alla media dei 12 mesi precedenti (però, esempio, la regione Liguria parla dei 3 mesi precedenti)

-          Dopo aver ricevuto il provvedimento di autorizzazione, compilazione e trasmissione (tutto direttamente su programma INPS) dei nuovi modelli “SR 41”, entro 6 mesi (altro termine superfluo); nessun obbligo di firma da parte dei dipendenti; meno dati da inserire; possibilità di usare un singolo modello anche per più mensilità

-          Nulla vieta al datore di lavoro di anticipare le somme (per quanto, se uno manda in cassa integrazione, in generale, è proprio perché non ha i soldi per pagare gli stipendi)

Infine, le domande sono lavorate in ordine cronologico di arrivo e soggette a disponibilità finanziaria; ossia, speriamo che i fondi bastino per tutti (difficile dirlo, specialmente se incominciano ad arrivare le domande anche per i calciatori della serie A); ciò anche perché, nel Decreto Liquidità – sequel del Cura Italia – il famigerato bazooka è stato caricato a salve… altro che potenza di fuoco.

 

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