Paolo Soro

Nella manovra 2020 tasse occulte per 6 miliardi

Il governo è riuscito a far passare, con la legge di bilancio e il decreto legge fiscale, nuove imposte (una quindicina in tre anni), senza che nessuno se ne accorgesse. Si tratta di precise entrate già registrate. Soldi sicuri. Ma ben camuffati. A cominciare dalla stretta sulle compensazioni.

Quella del 2020 è la manovra delle tasse occulte: il governo è infatti riuscito a far passare, con la legge di Bilancio e il decreto legge fiscale, più di 6 miliardi di nuove imposte (una quindicina in tre anni), senza che nessuno se ne accorgesse.

E non si tratta di tasse virtuali o di incerta riscossione (come potrebbe essere per le nuove entrate da accertamento), ma di precise entrate già registrate nel bilancio dello Stato per quest'anno.

Soldi sicuri. Ma ben camuffati.

La voce più significativa, che vale da sola quasi 5 miliardi, è quella relativa alla stretta sulle compensazioni: di fatto si impedisce alla maggior parte dei contribuenti di utilizzare in compensazione i propri crediti d'imposta per gran parte del 2020 con la conseguenza che imposte che altrimenti sarebbero state compensate dai crediti vantati nei confronti dell'erario dovranno invece essere effettivamente versate.

Anche l'abrogazione del super e dell'iper ammortamento avrà effetti pesanti sulle tasche dei contribuenti, stimati intorno ai 400 milioni.

La cosa più grave è però che disincentiveranno gli investimenti in beni strumentali, quindi rallenterà il processo di modernizzazione del nostro sistema produttivo (non si capisce come mai una misura che aveva dimostrato di funzionare benissimo sia stata cancellata: abbiamo dei sabotatori a scrivere le leggi di Bilancio?).

Più difficile da quantificare lo stop al regime forfettario, anche perché non è stato ancora chiarito se saranno rispettate le norme dello Statuto dei diritti del contribuente, quindi i nuovi limiti al regime forfettario varranno dall'anno prossimo, oppure si darà importanza solo al maggior gettito iscritto in bilancio, applicando i nuovi limiti già dal 1° gennaio 2020.

Altre brutte notizie per i contribuenti derivano dall'unificazione di Imu e Tasi, dal mancato rinnovo della flat tax sulle locazioni immobiliari, dal taglio alle detrazioni fiscali per i redditi più elevati.

Grazie a queste misure, nei prossimi tre anni gli italiani pagheranno almeno 15 miliardi di imposte in più.

Non tutti gli italiani, però, o almeno, non tutti in parti uguali.

È facile rilevare che le categorie maggiormente colpite sono quelle del lavoro autonomo, sulle quali ricade la gran parte delle misure di maggior peso.

Categorie che dovranno sopportare anche gli appesantimenti burocratici connessi alle cosiddette misure di lotta all'evasione.

Perché oltre alle tasse nascoste ci sono i maggiori costi derivanti dai nuovi adempimenti burocratici, quasi sempre giustificati con le necessità della lotta all'evasione, come le nuove regole sugli appalti, lo scontrino telematico, la stretta sul contante, l'obbligo di tracciabilità delle detrazioni.

Però c'è anche qualcuno che invece ha brindato alla manovra, le banche: lo sforzo di sostituire i pagamenti in contanti con i pagamenti digitali farà lievitare l'ammontare delle commissioni bancarie.

Fonte: Italia Oggi

 

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