In Italia, le multinazionali digitali hanno fatturato 2,4 mld di euro nel 2018. A questa cifra è corrisposto il versamento di imposte pari a 64 mln di euro, pari al 2,7% del fatturato, in crescita rispetto all'anno precedente, quanto il fisco aveva incassato 59 mln, e hanno pagato sanzioni all'erario per 39 mln di euro, questa voce in calo rispetto ai 73 mln del 2017. Il fatturato italiano rappresenta lo 0,3% del totale del fatturato delle cosiddette web soft (software & web companies) che nel 2018 a livello globale hanno macinato utili per 110 mld di euro, ciascuno mediamente per circa 15 mln di utili al giorno con un giro d'affari globale pari a 850 mld di euro. Sono questi alcuni dei numeri che emergono dal report di Mediobanca sui giganti del web.
Puntando il riflettore sulla nota fiscale il report evidenzia che le società del web hanno sede legale in paesi a fiscalità privilegiata. Con una concentrazione nel Delaware per le società americane, a eccezione di Microsoft e delle isole Cayman per le multinazionali cinesi.
Tornando all'incidenza delle multinazionali digitali nella fiscalità italiana, il report si sofferma sul fatto che attraverso la tecnica del cash pooling, tesoreria accentrata, le branch italiane di Amazon, Microsoft, Bokking e Sap trasferiscono parte della loro liquidità alle controllanti. Dagli 864 mln potenziali, l'84,7% viene drenato verso paesi a fiscalità privilegiata e rimane solo il 14% della liquidità totale. Sul fronte versamenti all'erario di casa nostra le 15 società analizzate dal report di Mediobanca hanno complessivamente inviato 64 mln di euro a cui si aggiungono i 12,5 mln di Apple che non è inclusa nel campione. Amazon ha pagato 6 mln, Microsoft 16,5 mln, Google 4,7mln, Oracle 3,2 mln, Facebook 1,7 mln, Uber 153 mila euro e Alibaba 20 mila euro.
Le sedi italiane si concentrano nella quasi totalità dei casi nelle province di Milano e Monza-Brianza. Fa eccezione Booking.com che ha sede a Roma. Le società che operano in Italia impiegano 9.800 lavoratori.
Allargando il campo alla fiscalità nell'insieme delle società gli esperti di MedioBanca sottolineano che in cinque anni le web soft hanno risparmiato oltre 49 mld. Microsoft, Alphabet e Facebook hanno conseguito risparmi rispettivamente per 16,5 mld, 11,6 mld e 6,3 mld nel periodo 2014-2018. A questi vanno aggiunti i 25 mld di Apple. L'aliquota fiscale media derivante dalla pianificazione fiscale si è attesta a 14,1 %, quella effettiva sarebbe stata del 18,1%.
La metà dell'utile ante imposte delle multinazionali è tassato in paesi a fiscalità agevolata, la pianificazione fiscale così strutturata ha fatto sì che nel 2018 l'aliquota media delle multinazionali web soft risultasse pari a 14,1% inferiore all'aliquota media del 22,5% (in Usa, 21%, 25% in Cina, 29% in Germania e 31% in Giappone).
Il campione analizzato dall'area studi mediobanca è rappresentato da 25 società che operano nella vendita al dettaglio attraverso internet, nello sviluppo di software e negli internet services. 14 hanno una sede operativa in Usa, 7 in Cina, 2 in Giappone e 2 in Europa (Germania). Il campione analizzato dà lavoro a 2 mln di persone, hanno generato un giro d'affari di 850 mld in crescita del 20,3% rispetto al 2014. Il valore di borsa nel loro insieme è arrivato alla cifra di 5.065 mld.
Fonte: Italia Oggi