Panama papers, nuovi controlli della Guardia di finanza per 204 soggetti che sarebbero coinvolti in presunti trasferimenti illeciti di capitali all'estero. La lista frutto dell'incrocio delle banche dati effettuato dal nucleo speciale entrate delle Fiamme gialle mette sotto i riflettori casi di occultamento di patrimoni in paesi a fiscalità privilegiata, che originano sempre dai documenti dello studio legale panamense protagonista nel 2017 di un grande scandalo fiscale. L'operazione, come si legge in un documento della Guardia di finanza, è avvenuta attraverso l'intermediazione di strutture professionali esperte nella pianificazione fiscale internazionale.
Non si arresta dunque l'analisi di posizioni critiche da parte delle Fiamme gialle, partendo dai nominativi presente nel data base dei Panama papers (si veda altro articolo in pagina) per quanto riguarda i contribuenti italiani.
Da un iniziale elenco di 700 soggetti l'attenzione dei militari si è attualmente concentrata su 204 profili, 198 persone fisiche e 6 persone giuridiche, che risultano, dalle banche dati consultate, non avere tutti i conti in regola con il fisco. La nuova platea di soggetti è stata individuata anche grazie al confronto con le Entrate. Dallo scoppio dello scandalo, l'Agenzia è riuscita a recuperare 29 milioni di euro sottratti all'erario.
La nuova tornata di contribuenti è stata selezionata passando al setaccio una serie di indicatori: l'aver presentato o meno le dichiarazioni fiscali negli anni dal 2014 al 2017, la compilazione del quadro Rw, i trasferimenti da o verso l'estero di denaro, titoli o certificati, la presenza dal 2013 di verifiche o accertamenti, l'aver aderito alla procedura di collaborazione volontaria (voluntary disclosure).
Dall'analisi è risultato che 75 dei soggetti coinvolti, per i periodi di imposta oggetto di analisi, hanno effettuato movimenti di capitale da o verso l'estero; solo 32 hanno compilato il quadro Rw per almeno una annualità; 38 sono stati indicati per segnalazioni di operazioni sospette; sette hanno aderito alla voluntary disclosure; 75 sono censiti nella banca dati della Gdf dei residenti all'estero; 101 hanno o hanno avuto cariche in società italiane ed estere. I nominativi estratti dalle verifiche incrociate sono stati inviati ai reparti territoriali che procederanno ai controlli.
La selezione si affianca a quella relativa a un'altra lista in possesso della Guardia di finanza estratta sulla base di elementi informativi consegnati sui clienti di un avvocato italo-panamense e della sua piattaforma Payopm.
In questa indagine la Gdf, oltre verificare con gli stessi criteri, utilizzati per i nomi presenti nella lista Panama papers, le posizioni di 518 soggetti, sta procedendo alla disamina delle movimentazioni presenti sulla piattaforma online Payopm.
Secondo il documento delle Fiamme gialle, la piattaforma, «consentendo ovvero agevolando la possibilità di poter frazionare le operazioni finanziarie anche mediante rimessa di denaro contante, si ritiene possa essere un efficace sistema per porre in essere eventuali condotte finalizzate a sottrarre ad imposizione materia imponibile o alla commissione di altre attività illecite».
Fonte: Italia Oggi
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