Paolo Soro

Lavoro occasionale: il modello F24

Le deleghe di pagamento potranno essere utilizzate per pagare collaboratori familiari, baby sitter e giardinieri, o dipendenti di piccole aziende, amministrazioni pubbliche ed enti no-profit.

 “Lifa “e “Cloc” sono le causali contributo, istituite con la risoluzione 81/E del 1° luglio 2017, su richiesta dell’Inps, per effettuare i versamenti relativi ai due nuovi strumenti introdotti dalla conversione in legge del Dl 50/2017 (manovra correttiva), per regolamentare determinate situazioni di lavoro occasionale riguardanti famiglie e micro-imprese.

In particolare, l’articolo 54-bis della manovra correttiva prevede, nel primo caso, un “libretto di famiglia” che potrà essere utilizzato per pagare i compensi di colf, giardinieri, per l’assistenza a domicilio, le ripetizioni dei figli o la baby sitter.

Il contratto di prestazione occasione, invece, potrà essere applicato soltanto dalle imprese fino a 5 dipendenti, entro la soglia di 5mila euro l’anno, con paghe  fino a 2.500 euro per ogni lavoratore. Potranno utilizzarlo anche professionisti, enti no-profit e amministrazioni pubbliche.

In entrambi i casi, gli utilizzatori dovranno effettuare versamenti “preventivi” delle retribuzioni tramite i modelli F24 Elide o, se a pagare è un’amministrazione pubblica, F24 Enti pubblici.

Ecco, quindi, il perché delle due causali contributo:

“Lifa” – finanziamento del libretto famiglia per l’accesso a prestazioni fi lavoro occasionale

“Cloc” – finanziamento del contratto di lavoro occasionale.

Il modello F24 Elide dovrà essere compilato indicando:

nella sezione “contribuente” il codice fiscale e i dati anagrafici di chi effettua il versamento

nella sezione “Erario ed altro”

la lettera “I” (Inps) nel campo “tipo”

nessun valore per gli “elementi identificativi”

la causale contributo “Lifa” o “Cloc” nel campo “codice”

l’“anno di riferimento”, è quello in cui si effettua il pagamento.

“Cloc” potrà essere indicata anche nell’F24 Enti pubblici, esclusivamente nella colonna degli “importi a debito versati”, indicando:

nella sezione “contribuente”, il codice fiscale e i dati anagrafici dell’ente che effettua il versamento

nella sezione “dettaglio versamento”

nel campo “sezione”, la lettera “I” (Inps)

nel campo “codice tributo/causale”, la causale “Cloc”

nessun valore per il “codice” e gòo “estremi identificativi”

nel campo “riferimento A”, il mese in cui si effettua il pagamento

nel campo “riferimento B”, l’anno in cui si effettua il pagamento.

Fonte: Fisco-Oggi

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