Per il pagamento del canone Rai, i comuni dovranno inviare i dati sulle famiglie anagrafiche all'Agenzia delle entrate.
E la strada è in salita.
Questo il commento del direttore centrale delle Entrate, Paolo Savini, che ha anticipato il contenuto del decreto attuativo delle disposizioni contenute in legge di Stabilità.
Il rischio è quello di trovarsi ad aver pagato una imposta non dovuta.
L'individuazione del nucleo anagrafico, che fa rientrare sotto il concetto di famiglia i legami di parentela, i vincoli di matrimonio, le affinità, le adozioni, i vincoli affettivi, le coabitazioni e gli aventi dimora occasionale nello stesso luogo, mette in mano ai comuni la patata bollente della trasmissione dei dati, necessari al conteggio della prima bolletta elettrica.
Savini ha definito «particolarmente complessa» l'operazione che vincolerà i comuni a trasmettere all'Agenzia i dati relativi alle famiglie anagrafiche.
Misure che saranno previste dal decreto, attualmente in fase di emanazione, che attua le norme contenute in legge di Stabilità.
Netta è stata la risposta dell'Unione nazionale dei consumatori (Unc), che, in una nota rilasciata ieri, ha precisato come «il fatto che l'Agenzia, dopo due mesi dall'entrata in vigore della legge di Stabilità, ammetta che l'individuazione della famiglia anagrafica non solo non sia stata risolta, ma richieda ancora l'invio dei dati da parte dei comuni, dimostra che a luglio verrà fatto pagare al consumatore il costo di questa operazione».
Fonte: Italia Oggi