Paolo Soro

Versamenti fiscali in ritardo senza le sanzioni

Versamenti tributari di marzo in ritardo senza sanzioni. Sospensioni di adempimenti e versamenti che saranno prolungate anche nel decreto legge aprile in corso di predisposizione e modalità per la richiesta della sospensione die mutui immobiliari in arrivo.

Versamenti tributari di marzo in ritardo senza sanzioni. Le sospensioni di adempimenti e versamenti saranno prolungate anche nel decreto legge aprile in corso di predisposizione e sono in arrivo le modalità per la richiesta della sospensione dei mutui prima casa. Sono queste alcune delle indicazioni che arrivano da Roberto Gualtieri, ministro dell'economia, nel corso dell'audizione, in video conferenza, al Senato, sul decreto legge 18/2020 (dl Cura Italia).

No sanzioni per i ritardi dei versamenti.

Il ministero sta valutando, data l'eccezionalità del momento, la disapplicazione delle sanzioni per chi ha tardato i versamenti in scadenza al 20 marzo. I versamenti erano stati spostati di 4 giorni dal 17 al 20 marzo, con delle differenziazioni per determinate categorie di contribuenti. Ora la rassicurazione di Gualtieri che evidenzia come, dalle analisi degli F24, saldati al 20 marzo, la perdita di gettito è stata più contenuta rispetto alle attese. «Il risultato delle entrate di marzo» ha evidenziato il ministro, «è andato meglio delle previsioni per 5,3 mld». Mentre le stime di perdita degli incassi erano fissate a 7,8 mld. Dal gettito di marzo invece le minori entrate si sono fermate a 2,5 mld. Il ministro ha ricordato che i soldi dei versamenti sono risorse che servono al mantenimento della spesa sociale, degli interventi del sistema sanitario e in buona sostanza del pagamento degli stipendi ai medici impegnati in prima linea a fronteggiare l'emergenza covid-19.

Per quanto riguarda le misure fiscali che potranno avere un prosieguo nel decreto in preparazione per aprile, Gualtieri ha lasciato intendere che la sospensione sarà riproposta, approfondita e migliorata nelle sue modalità e nella sua distribuzione proprio tenendo conto dell'impatto delle misure sulla base delle informazioni acquisite. Ricordando che l'operazione intera di sospensione di adempimenti e versamenti tributari del decreto legge 128/20 vale 12 mld di euro.

Moratoria mutui. Nell'illustrare gli interventi previsti nel decreto legge all'esame del Senato, Gualtieri ha anticipato che è in arrivo in tempi strettissimi il decreto del ministero dell'economia che dà attuazione operativa allo stop del pagamento delle rate dei mutui fino a 18 mesi per le famiglie che si trovano in difficoltà a causa dell'epidemia. Una misura estesa alle partite Iva e per cui sarà possibile accedere senza la presentazione dell'Isee (indicatore della situazione patrimoniale).

Il presidente della commissione bilancio del Senato, Alberto Bagnai, a tal proposito ha ricordato come le banche siano ancora in attesa di istruzioni operative e che alcune stiano procedendo in ordine sparso con degli stop limitati nel tempo a fine aprile.

Pil in calo ma gestibile. Sui numeri della crisi il ministro non si è sbilanciato rinviando al Documento economico finanziario un quadro più preciso: Gli indicatori a nostra disposizione dicono che dopo una forte partenza a gennaio e una modesta flessione a febbraio, il pil vedrà una forte contrazione a marzo e, ipotizzando una continuazione delle difficoltà ampiamente prevedibile in aprile e solo un graduale miglioramento nei due mesi successivi, il primo semestre registrerebbe un'elevata contrazione del pil».

Gualtieri spera in una decisa ripresa nella seconda metà dell'anno e che la contrazione media del pil nel 2020 sarebbe di qualche punto percentuale, «grave ma pienamente gestibile e recuperabile», ha commentato il ministro.

Cassa integrazione guadagni potenziata. Le risorse per gli ammortizzatori sociali «saranno ulteriormente potenziate e rafforzate per essere sufficienti rispetto alle nuove misure di restrizione» che prevedono la chiusura delle attività non ritenute essenziali. Critiche all'impianto del decreto sono arrivate da Roberto Pella, senatore di Fi e vicepresidente vicario Anci: «è difficile parlare di coesione sociale del Paese se non si fa riferimento in alcun caso a misure per i servizi essenziali che i comuni italiani sanno garantendo e dovranno garantire anche dopo».

Fonte: Italia Oggi

 

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