Paolo Soro

La Ue riparte dalla base imponibile comune

Sì alla base imponibile comune per le società nell’Unione europea per porre fine all’elusione e alla concorrenza fiscale aggressiva dei paesi membri, sì a una web tax Ue se all’Ocse non si troverà una soluzione per tassare i giganti del web.

Sì alla base imponibile comune per le società nell'Unione europea per porre fine all'elusione e alla concorrenza fiscale aggressiva dei paesi membri, sì a una web tax Ue se all'Ocse non si troverà una soluzione per tassare i giganti del web. Sono due dei punti del programma del nuovo commissario europeo agli affari economici, fiscalità e dogane, Paolo Gentiloni, che ieri ha presentato alla commissione Econ del Parlamento europeo. Le priorità in ambito fiscale, oltre alla lotta contro frodi ed elusione, sono quelle di aggiornare le regole della tassazione internazionale ai nuovi modelli dell'economia digitale e di indirizzare la politica fiscale verso la tutela dell'ambiente.

Il commissario Gentiloni parla quindi di web tax: «È necessario riformare il sistema internazionale di tassazione delle società e renderlo adeguato al XXI secolo. È chiaro a tutti che il sistema attuale è superato. La transizione verso un'economia digitale ha portato a una crescente disconnessione tra il luogo in cui si crea valore e quello in cui si paga l'imposta». Il commissario non si limita però a puntare il dito contro le società del tech, infatti, «la concorrenza fiscale distorce le decisioni delle imprese e porta a politiche fiscali finalizzate alla riscossione delle entrate a breve termine».

Le discussioni sulla modernizzazione della tassazione internazionale delle imprese sono attualmente in corso al G20, con il sostegno dell'Ocse. «Entro la fine del prossimo anno dovremo fare il punto delle discussioni internazionali». Se non si sarà quindi raggiunto un consenso, «ho il compito di guidare gli sforzi per un'imposta digitale europea equa e per una base imponibile comune per l'imposta sulle società». Gentiloni segue quindi la strada del commissario uscente, Pierre Moscovici, per quanto riguarda la web tax, e fa tornare in auge il progetto della Cctb, già avviato dal 2011 e mai giunto a termine. Si ricorda che la Cctb non sostituisce la tassazione nazionale delle società, ma stabilisce un insieme unico di norme per il calcolo della base imponibile Ires nel mercato interno dell'Ue. Le nuove norme aiuterebbero così gli stati membri nella lotta alla pianificazione fiscale aggressiva.

«Voglio avvantaggiare i contribuenti che giocano secondo le regole e concentrare l'azione punitiva su coloro che non lo fanno», sottolinea Gentiloni. «Il 74% dei cittadini concorda sul fatto che l'Ue dovrebbe fare di più per combattere la frode fiscale. Sono determinato a lavorare per una tassazione equa ed efficace nell'Unione europea».

Un'altra priorità presentata dal nuovo commissario è quella dell'ambiente e Gentiloni vuole che «la tassazione contribuisca pienamente al Green Deal europeo». Il commissario quindi auspica nuove regole fiscali per orientare il comportamento degli operatori, dei consumatori e dei produttori verso un'economia neutrale dal punto di vista climatico. Tra le misure considerate: l'aggiornamento della direttiva sulla tassazione dell'energia per allinearla agli obiettivi ambientali e l'elaborazione di una carbon tax a livello comunitario, compatibile con le norme del Wto. In tal modo «vigilerò affinché questo quadro sia giusto ed equilibrato dal punto di vista sociale. Voglio anche valutare l'uso delle clausole e altri strumenti giuridici dei trattati che consentono l'adozione di proposte fiscali a maggioranza qualificata e in codecisione». Il commissario Gentiloni rimane quindi ben consapevole degli ostacoli che potrà incontrare nel processo di riforma. «La mia esperienza politica non è breve. Mi è dunque molto chiaro che si tratta di offrire soluzioni, di cercare e negoziare compromessi, di promuovere il lavoro collegiale della Commissione. E soprattutto si tratta di coltivare il bene più prezioso: la fiducia fra tutti gli attori coinvolti», ha concluso.

Fonte: Italia Oggi

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