A Milano emesso quasi un terzo delle fatture elettroniche di tutta Italia. Con oltre 66 milioni di documenti trasmessi da 163.057 operatori nei primi 48 giorni dell'anno, pari al 30% dei 217 milioni di documenti transitati in totale attraverso lo SdI (sistema di interscambio) e al netto degli scarti (quasi 15 mln), il capoluogo lombardo si conferma locomotiva economica del Paese. Se si aggiunge anche Roma, nella cui provincia sono state generate 49,4 milioni di e-fatture (23% del totale), la somma delle due metropoli arriva alla metà del dato nazionale. Due città, dunque, che fatturano più di tutto il resto di Italia. Nettamente distanziate le altre province, con Torino terza con 8 milioni di fatture, seguita da Bologna (5,4 milioni), Napoli (3,9 milioni) e il trittico Verona-Brescia-Bergamo con circa 3,2 milioni cadauna che restano molto defilate. E se si dovesse pensare agli incroci da effettuare nella lotta all'evasione questa grossolana analisi già qualcosa racconta. Fanalino di coda Vibo Valentia e Crotone, rispettivamente con 85 mila e 86 mila invii. La prima fotografia scattata dall'Agenzia delle entrate sull'operazione e-fattura elettronica, che analizza il periodo 1° gennaio-18 febbraio 2019, dunque, è qualcosa che va oltre il mero adempimento tributario, evidenziando come si muovono i flussi dell'economia. Per l'Agenzia l'operazione e-fattura, passata attraverso il primo snodo importante della liquidazione periodica Iva lo scorso 16 febbraio, chiude oltre le aspettative e i timori dell'incubo crash informatico.
«Nei primi 18 giorni di febbraio e-fatture più che raddoppiate», si legge nella nota diffusa ieri dall'Agenzia delle entrate sui dati elaborati da Sogei, «i dati alle ore 9 di ieri, ultimo giorno per l'invio da parte dei contribuenti mensili delle fatture relative alle operazioni effettuate a gennaio, mostrano un trend in forte ascesa con 228 milioni di file inviati da parte di oltre 2,3 milioni di operatori. Con gli invii del solo mese di febbraio è dunque più che raddoppiato il numero di fatture transitate per il Sistema di interscambio (Sdi) dell'Agenzia, gestito dal partner tecnologico Sogei: al 31 gennaio, infatti, erano circa 100 milioni le fatture inviate da parte di un milione e mezzo di operatori. Nella classifica delle regioni svetta la Lombardia con oltre 80 milioni di invii, mentre tra i comparti spicca quello del commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli».
Nella classifica dei comparti si piazzano sul podio i servizi di informazione e comunicazione, con 47 milioni di documenti (21,7%), e la fornitura di energia elettrica e gas, con 46 milioni (21,2%). Rispetto al commercio, tuttavia, in questi cluster il numero di operatori è decisamente inferiore, rispettivamente 70.683 e 9.976, il che significa che il numero medio di fatture elettroniche emesse è notevolmente più elevato.
Dal 1° gennaio 2019, data di entrata in vigore dell'obbligo generalizzato di fatturazione elettronica, sono stati inviati 228 milioni di file da parte di 2,3 milioni di soggetti: in pratica, circa 100 e-fatture a operatore. Gli errori, le percentuali di scarto si sono assestate intorno al 4%.
Fonte: Italia Oggi