Paolo Soro

Ocse: corporate tax statistics, panoramica sul fisco societario

Lo studio e i dati dell’ente fanno focus sulle dinamiche tributarie che interessano le imprese in circa 100 Paesi.

Qual è il Paese in cui le imposte sulle società arrivano fino al 40% della tassazione o al 6% del Pil? Quali sono le tendenze delle entrate fiscali societarie nei Paesi in via di sviluppo? Questi e altri temi sono al centro dell’ultimo report e database dell’Ocse “Corporate tax statistics”, che fornisce statistiche e analisi comparabili a livello internazionale di circa 100 Paesi in tutto il mondo su quattro categorie principali di dati: le entrate fiscali delle società (1965-2016), le aliquote dell'imposta sul reddito delle società (2000-2018), le aliquote fiscali effettive delle società (2017) e gli incentivi fiscali relativi all’innovazione (2000-2018).

Il report, in particolare, mostra che l’imposta sul reddito delle società rimane una fonte significativa di entrate fiscali per i governi di tutto il mondo. Dai dati che coprono il periodo che va dal 1965 al 2016, risulta che nell’anno 2016, i ricavi delle imposte sulle società rappresentavano in media il 13,3% delle entrate fiscali complessive e il 3% del Pil nelle 88 giurisdizioni per cui sono disponibili i dati, in aumento rispetto al 12% registrato nel 2000.

Altri dati evidenziano che nei Paesi africani (15,3%) e in quelli latino-americani (15,4%) le società contribuiscono con una porzione maggiore alle entrate complessive da tassazione rispetto ai Paesi Ocse (9%). Come quota del Pil, l’incidenza maggiore della tassazione societaria risulta nei Paesi  latino-americani (3,4%), seguiti dai Paesi Ocse (2,9%) e da quelli africani (2,8%). Cuba è in testa con oltre il 6% del Pil, seguita dalla Malesia, mentre 12 Paesi o giurisdizioni, tra cui Polonia, Estonia, Lettonia, Turchia, Tunisia e Slovenia, sono sotto il 2% del Pil.

Il report mette in evidenza come le entrate derivanti dalle imposte sulle società siano guidate dal ciclo economico. Per il periodo 2000-2016, le entrate medie di queste imposte come percentuale del Pil hanno raggiunto il picco nel 2007 (3,6%) e sono diminuite nel 2009 e nel 2010 (rispettivamente del 3,2% e del 3,1%), riflettendo l’impatto della crisi finanziaria ed economica a livello globale.

Sulla base dei dati del 2016, la Malesia è il Paese in cui le imposte sulle società arrivano fino al 40% della tassazione complessiva, seguono Egitto con il 31,9%, Papua Nuova Guinea con il 28,4%, Egitto, Filippine e Kazakistan con oltre il 25%, mentre sono a zero le Bahamas e Tokelau, tre atolli corallini a sud della Nuova Zelanda.

Dal report Ocse emerge anche una chiara tendenza relativa al calo delle aliquote di imposizione standard sui redditi delle società nel periodo 2000-2018, che è scesa dal 28,6% nel 2000 al 21,4% nel 2018. Oltre il 60% delle 94 giurisdizioni per cui i dati sulle aliquote sono disponibili avevano aliquote fiscali maggiori o uguali al 30% nel 2000, rispetto a meno del 20% delle giurisdizioni nel 2018.

L’aliquota maggiore è in India, dove raggiunge il 48,3% e include i dividendi distribuiti. Nel 2018, 12 giurisdizioni non avevano regime fiscale aziendale o un’aliquota dell'imposta sul reddito legale pari a zero. Solo un Paese, l’Ungheria (9%), ha avuto un’aliquota fiscale standard inferiore al 10%. I maggiori aumenti tra il 2000 e il 2018 sono stati registrati a Andorra e Cile (entrambi a 10 punti percentuali) e le Maldive (15 punti percentuali).

Per quanto riguarda gli incentivi fiscali dedicati alla ricerca e allo sviluppo, dai dati disponibili (periodo 2000-2018), 30 delle 36 giurisdizioni dell’Ocse hanno offerto delle agevolazioni fiscali per le spese investite in attività di ricerca e sviluppo, rispetto alle 19 del 2000. Gli incentivi fiscali in media sono costituiti per il 46% dal sostegno governativo per il settore di ricerca e sviluppo nell’Ocse, raggiungendo oltre l’80% in Australia, Canada, Giappone e Paesi Bassi.

Fonte: Fisco-Oggi

comments powered by Disqus
ocse
top