Paolo Soro

Copyright Ue, l'europarlamento approva la riforma

Sono stati 438 i sì alla posizione negoziale sulla direttiva della commissione che tutela il diritto d'autore dei contenuti diffusi su internet dalle grandi piattaforme del web. Duecentoventisei i voti contrari, 39 gli astenuti. Soddisfazione di Fieg e Siae. Di Maio (M5s): "una vergogna tutta europea". Tajani: "dichiarazioni infamanti".

Copyright, l'Ue comincia a voltare pagina. Oggi l'europarlamento ha approvato a Strasburgo, con 438 voti a favore, 226 contrari e 39 astenuti, la sua posizione negoziale sulla "direttiva copyright" nel mercato digitale, che tutela il diritto d'autore dei contenuti diffusi su internet dalle grandi piattaforme del web. "La direttiva sul diritto d'autore è una vittoria per tutti i cittadini. Oggi il Parlamento europeo ha scelto di difendere la cultura e la creatività europea e italiana, mettendo fine al far-west digitale", ha scritto in un tweet il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani dopo il via libera alla riforma giunto dall'assemblea di Strasburgo. La giornata di oggi ha decretato dunque il primo approdo in porto e ha scongiurato l'insabbiamento  tra emendamenti contrastanti, divisioni tra i gruppi politici e doppio voto su testo e mandato negoziale. "Ora o mai più", era stato questa mattina il monito lanciato dalla Commissione Ue in vista del voto a Strasburgo. Perché lo status quo, avverte, "andrebbe a beneficio" di una sola categoria: i 'soliti noti' come Facebook e Google, che continuerebbero a lucrare su autori, creatori, stampa senza riconoscere loro il giusto compenso. I nodi restano gli articoli 11 e 13, ovvero quello che gli slogan antiriforma hanno ribattezzato rispettivamente "tassa sui link" e "bavaglio al web". Dopo le fortissime pressioni ricevute in occasione del precedente voto di luglio, finito con un rinvio, l'estate è stata sfruttata dagli europarlamentari per approfondire il complicato dossier, e presentare emendamenti per modificare il testo. Questi, però, sono arrivati ad essere ben 252, e dovranno ora passare al voto. Da una parte ci sono quelli 'migliorativi' presentati dal relatore, il Popolare tedesco Axel Voss, che rendono più chiara l'esclusione dei link dall'applicazione del diritto d'autore (ma includono gli snippet) ed eliminano il sistema di filtri dei contenuti ex ante sostituendoli con una "cooperazione" tra piattaforme e detentori di diritti. Dall'altra, ci sono le modifiche concorrenti di liberali, socialisti, gruppi misti ed europarlamentari francesi, sino a quelle che cancellano proprio i due articoli, come per esempio gli emendamenti di M5S ed Efdd. L'obiettivo di Ppe e S&d è far passare gli emendamenti Voss, ricompattando così i due gruppi divisi anche al loro interno, e allo stesso tempo convincere i liberali a convergere. Dall'altra barricata, infatti, restano Verdi, sinistra, euroscettici e conservatori che erano e restano contrari alla riforma. La conta, quindi, come già avvenne a luglio, sarà fino all'ultimo voto. Ieri Mogol,  nuovo presidente del Consiglio di Gestione della Società Italiana degli Autori ed Editori ha auspicato il via libera dell'Europarlamento: "Siamo in guerra, si sta attentando al diritto d'autore. Responsabili sono le multinazionali piene di miliardi. Ma spero tanto che vinceremo: loro hanno i miliardi e fanno attività di lobbying, noi abbiamo ragione. E' un problema di tutti, non solo della Siae: se la cultura dovesse soccombere davanti ai soldi, sarebbe grave per tutti, italiani ed europei". Apprezzamento dal presidente della Fieg Andrea Riffeser Monti. "È un passaggio importante, che consente a questa legge di proseguire il suo iter di approvazione verso una più efficace difesa del diritto d'autore nello spazio digitale contemporaneo". "È l'affermazione - sottolinea ancora Riffeser - di un principio a tutela dei valori democratici europei di una stampa libera e indipendente e a garanzia della centralità del suo ruolo nella società contemporanea". "E' un grande giorno per la stampa indipendente e per la democrazia" e, con il voto odierno, "gli eurodeputati hanno dimostrato il valore della stampa indipendente" esprimendosi a favore di "un diritto degli editori che aiuterà ad assicurare la sostenibilità del settore della stampa europea". E' quanto hanno dichiarato in una nota le associazioni degli editori europee Enpa, Emma, Epc e Nme dopo l'ok alla riforma del copyright da parte dell'Europarlamento, la quale "non riguarda solo la modernizzazione del diritto d'autore ma la funzione fondamentale delle nostre democrazie". Le nuove regole, affermano gli editori europei, "aiuteranno a garantire i nostri media indipendenti per la prossima generazione", la condivisione dei diritti per i giornalisti, una modernizzazione delle regole che non soffoca l'innovazione e che promuove l'equità nell'ecosistema digitale. Allo stesso tempo la riforma del copyright consentirà ai lettori di continuare a condividere link, creare meme e utilizzare Wikipedia, sostenendo le vere notizie e non le fake news. Il presidente e amministratore delegato di Rcs, Urbano Cairo, è convinto che la legge sul diritto d'autore, in queste ore discussa al Parlamento Europeo, secondo sia ''una battaglia giusta'' e ''tutelerebbe un'industria come quella dei media che garantisce la libertà di informazione''. ''Come Rcs e Cairo Communication - spiega Cairo, a margine della presentazione del Festival dello Sport - abbiamo dato una mano importante al fatto che questa campagna vada in porto, che aziende come le nostre e tante altre in Italia e all'estero, che hanno fior di giornalisti e dipendenti molto importanti, non vengano saccheggiati da Ott, social e quant'altro che beneficiano di questi contenuti senza pagare diritti di copyright che sarebbero sacrosanti. È una battaglia giusta a tutela di un'industria come quella dei media in Italia e nel mondo, che ha un numero di occupati molto importante, che garantisce la libertà di informazione e che non può essere messa a repentaglio dal fatto che qualcuno utilizzi i contributi senza pagarli''. Pronto l'attacco del M5s italiano. "Una vergogna tutta Europea: il Parlamento Ue ha introdotto la censura dei contenuti degli utenti su Internet. Stiamo entrando ufficialmente in uno scenario da Grande Fratello di Orwell". Lo scrive su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio, aggiungendo che M5S si batterà "nei negoziati tra i governi, in Parlamento europeo e nella Commissione europea" contro il provvedimento. Il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani: "Dichiarazioni infamanti".

Fonte: Italia Oggi

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