Paolo Soro

Tria: in arrivo il restyling dell’Irap

La riforma dell’imposta è stata annunciata ieri dal ministero dell’economia Giovanni Tria durante il suo intervento in commissione finanze del Senato sulle linee programmatiche del ministero.

Irap al restyling. La riforma dell'imposta è stata annunciata ieri dal ministro dell'economia Giovanni Tria durante il suo intervento in commissione finanze del senato sulle linee programmatiche del ministero. Le modifiche all'imposta rientreranno in un più ampio disegno di riforma fiscale in cui si inserisce anche lo studio per l'introduzione della flat tax per cui, ha annunciato Tria, è stata istituita una task force per valutarne gli effetti.

Avvio e-fattura, obbligo da gennaio. Dal 1° gennaio al via l'obbligo di fatturazione elettronica anche tra i privati. Non ci saranno rinvii sulla partenza dello strumento. Ad assumere l'impegno in tal senso è stato proprio il ministro Tria: «Deve essere chiaro che la data di introduzione della fatturazione elettronica (1° gennaio, ndr) non subirà modifiche». «A partire dal 1° gennaio 2019 la fatturazione elettronica», ha ricordato Tria, «costituirà un obbligo generalizzato, quindi, non solo per le cessioni nei confronti della pubblica amministrazione ma anche per le cessioni tra privati, conseguentemente verrà abrogato lo strumento dello spesometro, in coerenza con il contratto di governo».

Tria ha poi sottolineato che: «L'acquisizione in tempo reale dei dati delle fatture emesse sarà un potente strumento di controllo e di alleggerimento dei controlli sui contribuenti». Il ministro ha poi aggiunto che «nella consapevolezza delle potenziali difficoltà che le piccole e micro partite Iva potranno incontrare l'Agenzia delle entrate mette a disposizione degli operatori un pacchetto integrato di servizi digitali, anche di natura informativa per favorire il passaggio al nuovo regime; sarà mio preciso impegno», ha promesso Tria, «fare in modo che i servizi siano disponibili e consentano a tutti i soggetti di prendere dimestichezza con il nuovo sistema in una maniera non drammatica».

Modifiche all'Irap. Non gode dei favori del ministro dell'economia l'imposta regionale sulle attività produttive tanto che il ministro stesso ne ha annunciato modifiche ieri, in un disegno più ampio di riforma del fisco allo studio. «Certo, si tratta di un'imposizione che non ha mai goduto del mio favore», ha rivelato il ministro, «da un punto di vista della logica economica. Deve rientrare nel pacchetto della riforma che si sta studiando».

Pace fiscale in riforma strutturale. La pace fiscale «va vista nell'ambito di una riforma strutturale del fisco e quello che si sta cercando di delineare è una riforma strutturale». Per Tria «parlare di pace fiscale non vuol dire varare nuovi condoni», ma andare verso un «fisco vicino al contribuente, che ha a cuore l'obiettivo della riscossione ma anche il suo presupposto, ovvero la crescita dell'economia». Il ministro in linea di continuità poi sulle strategie fiscali degli ultimi anni ha auspicato che si passi «da uno stato di paura verso l'amministrazione finanziaria a uno stato di certezza del diritto e di fiducia. L'obiettivo è mutare il rapporto tra stato e contribuenti, adottando i principi della buona fede e della reciproca collaborazione».

Flat tax progressiva, calo tasse compatibile a spazi bilancio. Una task force per scrivere la flat tax. Il ministero dell'economia ha avviato «una task force con l'obiettivo di analizzare i profili di gettito e distributivi del sistema in vista della definizione della flat tax, in un quadro coerente di politica fiscale e in armonia con i principi costituzionali di progressività dell'imposta. Principi che invece l'attuale struttura dell'Irpef fa difficoltà a garantire». Questo disegno riformatore verrà portato avanti mantenendo il percorso di riduzione del debito pubblico. Tali finalità andranno contemperate con obiettivi redistributivi con sostegno alle fasce più deboli della popolazione destinando a risorse pubbliche il welfare e la tutela del benessere dei cittadini e riduzione pressione fiscale redditi più bassi.

Il ministro ha indicato una strategia su due fronti: «Da una parte attuare le riforme strutturali previste nel programma di governo e dall'altra attivare uno stimolo endogeno di crescita, per non limitarci a subire passivamente gli shock positivi o negativi che vengono dalla congiuntura internazionale». In questo contesto, ha sottolineato, «la riduzione della pressione fiscale, equità e lotta all'evasione sono parti integranti di un programma coerente di risanamento e di rafforzamento strutturale dell'economia».

Reddito di cittadinanza. Riforme come quella del reddito di cittadinanza «devono essere affrontate attraverso una rimodulazione e un cambiamento della composizione delle entrate e delle uscite». Per quanto riguarda i costi dell'operazione, ha spiegato Tria, «bisogna vedere il disegno specifico della norma che affronterà il problema, non può essere considerato un costo addizionale ma sostitutivo, cioè si tratta di trasformare strumenti di welfare e di protezione sociale già esistenti con altri strumenti».

Fonte: Italia Oggi

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