Paolo Soro

Spid trasnazionale con il riconoscimento ufficiale Ue

Circolarità fra tutti gli Stati membri europei delle identità digitali italiane Spid.

Lo scorso 17 maggio 2017 è stato comunicato il superamento da parte del nodo eIDAS italiano del test di validazione della Commissione europea finalizzato al mutuo riconoscimento dei mezzi di identificazione elettronica adottati dagli Stati membri in attuazione del Regolamento eIDAS - electronic IDentification Authentication and Signature - Regolamento UE n° 910/2014 sull'identità digitale.

Entro il prossimo 29 settembre 2018 sarà a tal fine resa operativa la piattaforma di interoperabilità eIDAS-Network, composta dall'insieme dei nodi eIDAS in grado di garantire la circolarità delle identità digitali in Europa.

I cittadini degli Stati membri, che avranno notificato alla Ue l'istituzione di un proprio sistema di identità digitale conforme alle direttive eIDAS, potranno infatti servirsi della loro identificazione elettronica per usufruire dei servizi erogati dai service provider degli altri paesi dell’Unione che avranno anch'essi notificato il proprio schema di identità digitale.

I cittadini italiani potranno ad esempio servirsi delle credenziali Spid per usufruire dei servizi erogati dai service provider pubblici e privati di tutti gli Stati membri, trasmettendo la dichiarazione dei redditi online ad un altro stato membro, iscrivendosi in modalità elettronica ad un'università estera oppure accedendo online alla propria cartella clinica e consentendo ai medici di accedere alle relative informazioni cliniche.

Allo stesso modo le imprese, censite in Spid, potranno estendere le loro attività in tutta l'Unione, partecipando ad esempio elettronicamente ad un appalto pubblico indetto dall'amministrazione di un altro Stato membro senza rischiare il blocco della firma elettronica a causa di requisiti nazionali specifici e/o di problemi di interoperabilità.

Un'impresa potrà anche firmare digitalmente contratti con la controparte di un altro Stato membro, senza doversi preoccupare di eventuali diversità interpretative delle norme giuridiche per servizi fiduciari quali i sigilli elettronici, i documenti elettronici o la validazione temporale.

Il Regolamento di esecuzione UE 2015/1501 ha a tale riguardo stabilito i requisiti tecnici e operativi necessari per garantire l'interoperabilità, imponendo il mutuo riconoscimento obbligatorio transfrontaliero. Spid, istituito in base all'articolo 64 del CAD – Codice dell'Amministrazione Digitale, costituisce l'infrastruttura tecnologica su cui poggia il nodo nazionale FICEP - First Italian Crossborder eIDAS Proxy.

Il funzionamento del nodo eIDAS nazionale permette ad un utente italiano, oppure ad un cittadino straniero, di richiedere un servizio a fornitori di servizi pubblici o privati.

Nel caso di utente italiano, la richiesta di un servizio ad un fornitore di altro Stato Ue comporta l'invio di una richiesta al nodo eIDAS di tale Paese.

Il nodo richiede all'utente italiano lo Stato di provenienza e, una volta selezionata l'Italia, viene inoltrata una richiesta al nodo eIDAS nazionale.

Il nodo eIDAS italiano risponde alla richiesta del nodo eIDAS dello Stato membro interpellando l'identity provider del richiedente ai fini dell'autenticazione.

Una volta verificata la correttezza dell'autenticazione ed identificato così in modo certo l'utente, il nodo eIDAS italiano invia una conferma al nodo eIDAS dello stato membro, che a sua volta inoltra la conferma al service provider, il quale permette all'utente italiano l'accesso al servizio richiesto.

Il progetto FICEP è nei fatti il primo “server trasfrontaliero italiano” costituendo un importante tassello a supporto della crescita di un mercato digitale unico.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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