Libera circolazione dei lavoratori: la Commissione invita 8 Stati membri a notificare il pieno recepimento della direttiva intesa ad agevolare il lavoro all'estero dei cittadini dell'UE
La Commissione ha deciso di inviare pareri motivati ad Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo e Romania riguardo alla mancata notifica del pieno recepimento nella legislazione nazionale della direttiva concernente il diritto dei cittadini dell'UE di lavorare in un altro Stato membro (direttiva 2014/54/UE). La direttiva mira ad aiutare le persone che lavorano o che sono in cerca di lavoro in un altro paese dell'UE ad esercitare più facilmente il loro diritto di libera circolazione garantito dalla legislazione dell'UE. Prevede misure volte ad assistere e tutelare i cittadini mobili dell'Unione, a garantire un miglior accesso all'informazione sui diritti alla libera circolazione, a lottare contro la discriminazione fondata sulla nazionalità per quanto riguarda l'accesso all'impiego, la retribuzione e le altre condizioni di lavoro, nonché a superare gli ostacoli ingiustificati alla libera circolazione ancora esistenti. Gli Stati membri erano tenuti a recepire la direttiva e comunicare alla Commissione le misure nazionali di recepimento entro il 21 maggio 2016. In seguito alle lettere di costituzione in mora inviate dalla Commissione nel mese di settembre 2016, la Commissione europea ha deciso di inviare loro pareri motivati. Se le autorità dei suddetti Stati membri non interverranno entro due mesi, il caso potrà essere deferito alla Corte di giustizia dell'UE.
Distacco dei lavoratori: la Commissione esorta 9 Stati membri a notificare il pieno recepimento della direttiva di applicazione
La Commissione europea ha deciso in data odierna di inviare pareri motivati a Repubblica Ceca, Cipro, Spagna, Croazia, Lussemburgo, Portogallo, Romania, Slovenia e Svezia riguardo alla mancata notifica del completo recepimento nella legislazione nazionale della direttiva di applicazione relativa al distacco dei lavoratori (direttiva 2014/67/UE) che stabilisce un insieme di disposizioni, misure e meccanismi di controllo appropriati necessari per migliorare e uniformare l'applicazione e l'attuazione del distacco dei lavoratori a norma della direttiva 96/71/CE. Le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri necessarie per conformarsi alla direttiva di applicazione relativa al distacco dei lavoratori sarebbero dovute entrare in vigore entro il 18 giugno 2016 e la Commissione avrebbe dovuto esserne informata immediatamente. Tenuto conto che le autorità dei suddetti Stati membri non hanno ancora notificato alla Commissione l'adozione delle misure necessarie, la Commissione ha deciso di inviare loro pareri motivati. Se le autorità nazionali non interverranno entro due mesi, il caso potrà essere deferito alla Corte di giustizia dell'UE.
Fiscalità: la Commissione chiede alla SPAGNA di garantire che le sue norme in materia di attività detenute all'estero siano proporzionate
La Commissione europea ha inviato oggi alla Spagna un parere motivato nel quale le si chiede di modificare le sue norme in materia di attività detenute in altri Stati membri dell'UE o dello Spazio economico europeo (SEE) ("Modello 720"). La Commissione ritiene che la Spagna abbia il diritto di chiedere ai contribuenti di fornire alle autorità informazioni su determinate attività detenute all'estero, ma che le ammende applicate per inosservanza delle norme siano sproporzionate. Poiché le ammende sono molto più elevate delle sanzioni applicate in una situazione puramente nazionale, le norme in questione possono dissuadere le imprese e i privati cittadini dall'investire o spostarsi attraverso le frontiere nel mercato unico. Tali disposizioni sono quindi discriminatorie e in contrasto con le libertà fondamentali dell'UE. In mancanza di una risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà deferire le autorità spagnole alla Corte di giustizia dell'Unione Europea.
Fonte: EU Commission News