La Legge N. 199 del 29 ottobre 2016 ha riscritto il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, mediante il novellato art. 603-bis del Codice Penale, in vigore dal 4 novembre dello stesso anno. Inizialmente introdotto nel Codice Penale dal DL 138/2011, il 603-bis è stato previsto al fine di punire il noto fenomeno del “caporalato”. Senonché, prendendo atto della scarsa efficacia della norma al lato pratico, la stessa è stata riformulata dal Legislatore del 2016, modificandone taluni requisiti, onde ampliare notevolmente le fattispecie perseguibili e, nel contempo, facilitare le attività ispettive.
Il testo del decreto-legge “crescita e semplificazione” è appena stato convertito in legge dello Stato, recando con sé taluni emendamenti che, se poco hanno a che vedere con la “crescita”, di certo nulla c’entrano con la “semplificazione”.
In attuazione dei regolamenti (CE) n. 883/2004 e n. 987/2009, dal 3 luglio 2019 è operativo il sistema europeo EESSI (Electronic Exchange Social Security Information) per lo scambio telematico dei dati tra Istituzioni previdenziali europee. L’INPS, circolare 97 del 28/06/2019, ha fornito le prime indicazioni organizzative.
Arriva la prima importante pronuncia della Cassazione sullo stralcio delle cartelle sotto i mille Euro: il giudice deve dichiarare la cessazione della materia del contendere, anche senza l’istanza del contribuente.
Lo scorso marzo è stato pubblicato il report predisposto dal Joint Transfer Pricing Forum (JTPF), commissione consultiva europea per il Transfer Pricing, in relazione al Profit Split Method (PSM) e alla sua applicazione.
Prendiamo spunto da una recente sentenza della Corte di Giustizia, per ricordare gli obblighi e gli adempimenti che la normativa comunitaria prevede a carico dell’esportatore, al fine di poter applicare il regime di esonero dall’IVA.