Paolo Soro

Pagelle fiscali, calcoli Isa in alto mare

Calcoli degli indici di affidabilità fiscale (Isa) impossibili. L’Agenzia delle entrate sta ancora elaborando nuovi aggiornamenti, quindi le software-house non possono fornire il software aggiornato.

Calcoli degli indici di affidabilità fiscale (Isa) dei contribuenti ancora in alto mare. L'Agenzia delle entrate, alla data di ieri, sta ancora elaborando nuovi aggiornamenti, per effetto di numerose segnalazioni di incoerenza e, quindi, le case di software sono in attesa di ricevere le modifiche per fornire il software aggiornato (già in versione 1.0.4).

Questo ciò che si evince dalle numerose mail che alcune software house hanno inviato ai propri clienti, in genere professionisti, dopo che sono state segnalate numerose segnalazioni anche sui quadri compilati.

Gli indici sintetici di affidabilità sono stati introdotti con l'art. 7-bis, dl 193/2016, ma la prima applicazione era prevista per il periodo d'imposta 2017; l'applicazione, poi, è stata rinviata al periodo d'imposta 2018, ai sensi dell'art. 9-bis, dl 50/2017, convertito nella legge 96/2017, con contestuale soppressione dei previgenti strumenti di valutazione dei componenti positivi di reddito (studi di settore e parametri).

La modulistica è stata approvata con il provvedimento dell'Agenzia delle entrate del 30/1/2019, ulteriormente integrato e modificato dal dm 27/2/2019 e da successivi provvedimenti direttoriali delle Entrate del 15/2, del 10/5 e del 4/6 scorso.

Alla data odierna la situazione non risulta ancora a regime, stante quanto detto in precedenza sulle diverse segnalazioni di incoerenza e sulle errate segnalazioni sui quadri compilati. Contribuenti in precedenza mai congrui e coerenti, oggi si trovano in situazioni migliori. Come nel caso della società immobiliare, con beni rivalutati, che oggi ottiene un voto prossimo al «9», ancora insufficiente per applicare l'automatica esclusione dalla disciplina ma nettamente migliore rispetto ai periodi d'imposta precedenti nei quali i risultati da studi comportavano adeguamenti esorbitanti. O nel caso del professionista, con fatturati cospicui e redditi ben superiori alla media della propria categoria, ma che non arriva, nella pagella elaborata fino ad oggi, e probabilmente per effetto anche di dette anomalie, al punteggio di «4», quindi gravemente insufficiente.

Riguardo ai file messi a disposizione dall'Agenzia delle entrate si rileva che i redditi indicati nei file «XML» si riferiscono a ben sette periodi d'imposta precedenti, quindi ben oltre il termine di decadenza dell'azione accertatrice, di cui all'art. 43, dpr 600/1973, che le Certificazioni uniche (Cu) emesse dai sostituti costituiscono una variabile presente in numerosi indicatori, dovendo tenere conto che le stesse possono essere modificate e/o integrate sino al prossimo mese di ottobre, che per alcuni Isa i dati indicati nelle Cu sono stati utilizzati dalle Entrate anche per la verifica degli incarichi ottenuti, nella consapevolezza che le dette certificazioni rilevano soltanto i compensi erogati e che, infine, alcuni file si basano sui dati dei contratti di locazione inviati con il software «RLI».

Nella versione richiamata (1.0.4), peraltro, si segnalano, tra i numerosi, errori come quelli presenti nel caso in cui la denominazione espressa con caratteri speciali il calcolo viene eseguito ma il risultato, nella sezione «Riepilogo», non espone i valori elaborati o, ancora, anche in presenza di esenzione da Iva, in presenza di «ulteriori componenti positivi», il calcolo determina un ammontare di Iva comunque da versare o, addirittura, in presenza di alcuni codici Isa (AG61U) il calcolo invisibile non viene eseguito.

Con riferimento agli esiti dei calcoli finali, infine, i risultati, come in precedenza evidenziato, appaiono spesso incoerenti con i redditi dichiarati e spesso di difficile comprensione. Soprattutto quando a incidere sull'esito sono i costi residuali di gestione sugli altri costi, variabile che esegue il rapporto tra le due entità, con una sistematica riduzione dei voti ottenuti, priva di qualsiasi logica.

Pertanto, alla data di ieri, si è ancora in attesa delle indicate correzioni, mentre è certo che stanno arrivando, e in numero cospicuo, denunce al Garante del contribuente in merito ai «problemi applicativi». Ma soprattutto ci si sta chiedendo i motivi per cui taluni contribuenti, con risultati estremamente positivi in un periodo di congiuntura come questo e in questa fase di nuova applicazione, ottengano voti bassi e, di conseguenza, non soltanto non potranno accedere ai benefici premiali previsti dalla norma ma saranno sicuramente inseriti nelle liste selettive di controllo.

Fonte: Italia Oggi

Fonte Immagine: Foto di TeroVesalainen da Pixabay 

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