Paolo Soro

La commissione europea lancia TNA il nuovo strumento contro le frodi Iva

Il Transaction Network Analysis permetterà agli Stati membri di scoprire tempestivamente le attività sospette.

Rendere più efficace la lotta contro la criminalità sulle frodi Iva e recuperare le somme che ogni anno vengono sottratte alle casse dell’Unione europea. È con questo obiettivo che la Commissione europea ha lanciato il Transaction Network Analysis (analisi della rete delle operazioni) un nuovo strumento a disposizione dei vari Stati membri per intercettare in maniera tempestiva le frodi in ambito Iva. La novità di questo nuovo tool risiede proprio nella velocità con cui le autorità fiscali possono accedere alle informazioni relative alle operazioni transfrontaliere per poter intervenire rapidamente non appena viene segnalata una potenziale frode Iva.

Sviluppato in collaborazione tra gli Stati membri e la Commissione, il TNA permetterà una cooperazione più stretta con la rete di esperti antifrode dell’Ue (“Eurofisc”) per l’analisi congiunta delle informazioni, in modo da poter intercettare il più velocemente ed efficacemente possibile la “frode carosello” Iva. A finire sotto la lente delle amministrazioni fiscali europee è, in particolare, questa tipologia di frode che utilizza alcune società, dette società cartiere, le quali vengono interposte alle transazioni commerciali per realizzare guadagni attraverso la creazione di falsi crediti Iva, pronti per essere utilizzati in compensazione con diverse modalità. Secondo quanto riportato in alcune importanti inchieste pubblicate recentemente dalla stampa, sarebbero circa 50 i miliardi di euro che ogni anno vengono sottratti alle casse della Ue seguendo questo schema.

Il nuovo sistema renderà molto più frequente ed efficace lo scambio di informazioni tra i funzionari delle Amministrazioni finanziarie europee, consentendo così ai funzionari di Eurofisc di effettuare controlli incrociati con i casellari giudiziari, le banche dati e le informazioni in possesso dell’Europol e dell’Olaf, l’Agenzia europea antifrode, oltre a coordinare le indagini transfrontaliere.

Il Sistema europeo dell’Iva è un’importante fonte di entrate per gli Stati che fanno parte dell’Unione Europea. Basti pensare che solo nel 2015 l’imposta sul valore aggiunto ha fruttato oltre mille miliardi di euro, pari al 7% del prodotto interno lordo Ue. Per questo bloccare le frodi è un obiettivo cruciale per l’Unione.

Il Commissario responsabile per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, Pierre Moscovici, ha sottolineato come le frodi Iva siano una delle questioni più pressanti cui devono far fronte oggi le finanze pubbliche dell’Unione e la loro eliminazione dovrebbe costituire una priorità per i governi dell’Ue. “Questo progresso – ha continuato -  non riduce l’esigenza di riformare in modo più profondo e radicale il sistema dell’Iva nell’Ue, per garantire di poter far fronte agli importanti scambi commerciali transfrontalieri che avvengono in Europa”. Il Transaction Network Analysis, infatti, vuole essere solo il primo di una serie di cambiamenti per riformare l’intero sistema dell’Iva, così come auspicato sistematicamente, e in diverse occasioni, dalla Commissione europea. Anche se nell’ottobre del 2017 è stata proposta una ristrutturazione radicale dell’attuale sistema, l’obiettivo di uno spazio europeo dell’Iva a prova di comportamenti fraudolenti non è stato ancora raggiunto. Al momento dei passi avanti si sono registrati con le nuove norme convenute in merito all’Iva sul commercio online e con norme più efficienti per lo scambio di informazioni e la cooperazione fra gli Stati membri.

Fonte: Fisco-Oggi

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