Paolo Soro

Ocse a lavoro per affrontare le sfide fiscali dell’economia digitale

La comunità internazionale sta compiendo passi avanti per trovare entro il 2020 soluzioni condivise e a lungo termine.

Le sfide fiscali connesse alla digitalizzazione dell’economia sono sempre più al centro dell’agenda internazionale in ambito Ocse, anche alla luce della volontà di trovare entro il 2020 una soluzione condivisa e a lungo termine per tassare equamente le imprese multinazionali che operano in un contesto in continuo cambiamento. Tra le principali questioni da affrontare una riguarda il dove tassare i redditi e per quali importi, considerato che in un mondo globalizzato e digitale le imprese possono essere pesantemente coinvolte nella vita economica di diverse giurisdizioni senza alcuna presenza fisica significativa. Allo stesso tempo, la digital economy, per le sue caratteristiche, aumenta i rischi di erosione della base imponibile e di spostamento dei profitti (BEPS) verso una tassazione molto bassa o inesistente.

Nell’ultima riunione dell’Oecd/G20 Inclusive Framework on Base Erosion and Profit Shifting, che si è tenuta a fine gennaio 2019 e a cui hanno partecipato 264 delegati in rappresentanza di 95 Paesi e di 12 organizzazioni internazionali, sono stati compiuti significativi passi avanti nell’identificazione delle problematiche fiscali connesse alla digitalizzazione dell’economia ed è stato raggiunto un accordo per continuare a lavorare su base multilaterale per il raggiungimento di una soluzione globale e definitiva che verrà presentata ai ministri delle finanze del G20 a giugno 2019 e che dovrebbe diventare effettiva nel 2020. In particolare, nella Policy Note pubblicata a seguito dell’incontro sono stati identificati i due pilastri sui quali si svilupperà il dibattito internazionale nel prossimo futuro, partendo dall’assunto che la digitalizzazione dell’economia è un fenomeno pervasivo, genera problematiche ampie e connesse, coinvolge anche le imprese che non sono altamente digitalizzate.

Il primo pilastro si concentrerà sul modo in cui le norme esistenti, che dividono tra le giurisdizioni il diritto di tassare il reddito delle imprese multinazionali, potrebbero essere modificate per tenere conto dei cambiamenti che la digitalizzazione ha portato per l'economia mondiale, incluse le tradizionali regole sui prezzi di trasferimento (transfer pricing) e il principio di libera concorrenza (arm’s length principle), Per arrivare a una soluzione sarà necessario riesaminare anche le cosiddette regole “nexus”, che servono a determinare la connessione che un'azienda ha con una determinata giurisdizione,  e le norme che regolano quanto profitto deve essere ricondotto all’azienda in quella giurisdizione. Inoltre, verranno esaminate le proposte relative ai concetti di “marketing intangibles”, legati di solito ai marchi, per i quali è difficile stabile il reale valore e che rivestono un ruolo importante nei casi di transfer pricing.

Il secondo pilastro mira a risolvere i rimanenti problemi legati ai fenomeni di Base Erosion and Profit Shifting (BEPS) ed esaminerà due serie di norme interdipendenti volte a conferire alle giurisdizioni un rimedio nei casi in cui il reddito è soggetto a tassazione nulla o molto bassa. In particolare, durante la riunione dell’Inclusive Framework è stato deciso di esplorare le diverse possibilità normative in ambito fiscale che possano consentire alle giurisdizioni di tassare

gli utili laddove l'altra giurisdizione che detiene il diritto di imposizione fiscale applica un'aliquota di imposta effettiva bassa a tali profitti. Il documento dell’Ocse chiarisce, però che questa proposta non cambia il fatto che le giurisdizioni restano libere di stabilire le proprie aliquote fiscali  e di non applicare nessuna tassazione al reddito d’impresa.

Considerato che queste nuove proposte potrebbero avere un impatto significativo sul sistema fiscale internazionale, l’Inclusive Framework pubblicherà un documento che descriverà nel dettaglio i due pilastri e che sarà oggetto di una consultazione pubblica che si terrà il 13 e il 14 marzo 2019 a Parigi, in occasione della riunione della Task Force on the Digital Economy.

Fonte: Fisco-Oggi

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