Paolo Soro

Dal Patent box risparmi per 320 mln

Il Patent box fa segnare i primi 320 milioni di euro detassati.

In applicazione del beneficio fiscale sui beni immateriali d'impresa (Ip) introdotto dalla legge n. 190/2014, 620 società hanno potuto scomputare dalla propria base imponibile nell'anno 2015 circa 320 milioni di euro.

Si tratta di una cifra non trascurabile, se si pensa che i primi ruling per la concessione dell'agevolazione, obbligatori in caso di utilizzo diretto dell'Ip, sono stati formalizzati dall'Agenzia delle entrate tra la fine del 2016 e i primi mesi del 2017.

Le 620 società beneficiarie dell'incentivo sul 2015, anno di esordio del meccanismo (con detassazione dei redditi derivanti dallo sfruttamento dell'Ip ridotta al 30%, a fronte del 40% del 2016 e del 50% a regime), sono perciò verosimilmente quelle che facevano un utilizzo indiretto del bene intangibile, caso in cui la procedura di accordo preventivo con il fisco è solo facoltativa.

In tali ipotesi il reddito agevolabile è costituito dalle royalties percepite per la concessione in uso del marchio, brevetto o software, scomputando i costi fiscalmente rilevanti connessi all'Ip.

La quota riguardante le plusvalenze esenti derivanti dalla cessione di beni immateriali agevolabili è pari a 17 milioni di euro.

È quanto emerge dalle statistiche sulle dichiarazioni Ires per l'anno 2015 pubblicate ieri dal Dipartimento delle finanze.

I dati del Mef prendono in esame anche altre agevolazioni fruite dalle imprese.

A cominciare dall'Ace, l'aiuto alla crescita economica che premia con una deduzione fiscale le aziende che si finanziano attraverso il capitale proprio.

Nel 2015 si sono avvalse del beneficio 302.700 società, per un ammontare di 18,9 miliardi di euro (+54% rispetto al 2014), dei quali 7 miliardi concentrati nel settore finanziario e assicurativo.

Il 38% dei beneficiari, oltre 115 mila, ha maturato il diritto all'Ace per l'intero quinquennio 2011-2015.

La facoltà di utilizzare l'eccedenza della deduzione come credito d'imposta ai fini Irap, introdotta dal 2014, è stata colta da 1.800 soggetti, per un controvalore di 238 milioni di euro.

Nel 2015 ha fatto il suo debutto anche l'istituto del super-ammortamento, che consentiva di dedurre in via extra-contabile ai fini fiscali il 140% del costo di acquisto di beni strumentali nuovi (inclusi i veicoli, successivamente esclusi).

Sebbene partita solo il 15 ottobre 2015, in due mesi e mezzo ne hanno beneficiato oltre 86 mila società di capitali, circa l'8% dell'intera platea, per un ammortare di 279 milioni di euro.

Meno utilizzato il credito d'imposta per investimenti in beni strumentali effettuati nel periodo compreso tra il 25 giugno 2014 e il 30 giugno 2015, recato dal dl n. 91/2014.

Dalle dichiarazioni Ires 2015 risultano circa 5 mila soggetti che hanno maturato il beneficio, per un valore di circa 370 milioni di euro.

Fonte: Italia Oggi

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